mercoledì 30 dicembre 2009

Bianco o nero

abolire le tonalita' di grigio, eliminare le sfumature, sterminare le congiunzioni avversative, schierandomi, facendo mio l'errore intrinseco del fazioso, bianco o nero, senza titubanze, senza comprensione delle posizioni avverse e quindi negandomi, nessun compromesso, prendere o lasciare, senza smussare gli angoli, rischiando, sbagliando, ferendo, soffrendo, facendo, essendo. Altrimenti? altrimenti un altro anno di vuoto spinto, di nulla decorativo, di mancanze che rendono interessanti, di speranze che rendono accorati. Meglio un placido, noioso e poco comunicativo appagamento.
(..che poi a me han sempre fatto cagare queste dichiarazioni di intenti, i proclami, i manifesti e gli incitamenti autogeni che manco gli all blacks..ukatakaukataka..)

che poi l'ho scritto l'altro ieri e gia' adesso sono meno convinto ma oramai che faccio lo butto? e' peccato buttare la roba mai messa no?!

lunedì 28 dicembre 2009

Hey man slow down

Nell'appartamento a sud c'e' la signora Barberis, vedova, donna austera, ogni tanto giungono dal suo appartamento note di musica classica, cose impegnative, Wagner ad esempio, mi sembra di vederla, nella sua poltrona preferita ad occhi chiusi. Nell'appartamento a nord c'e' la famiglia Esposito; sembrano usciti da una cartolina napoletana, non ci avrei creduto se non lo avessi sentito, il capofamiglia che ascolta e canta ad alta voce funicoli' funicola' mentre i figli prediligono D'Angelo o D'Alessio, i nuovi melodici non so. In mezzo ci sono io, che stasera cantavo a squarciagola sculettando mentre stiravo, commosso ed estasiato per la bellezza di "Ok Computer" dei Radiohead.
Non so, forse l'arte e la bellezza ci possono davvero salvare tutti, persino me.

mercoledì 23 dicembre 2009

Palio (finale e morale)

.."che poi non capisco voi uomini, da veri coglioni, perche' avete sta fissa di mettervi in competizione.."
"senti Grazia, ma porca di quella puttana..! ti rendi conto se io sto qua davanti a te e sono io nel senso che sono esattamente cosi', e' solo perche', un bel po' di anni fa, un tipo (maschio) piccolo piccolo con la coda, ha dovuto essere piu' veloce, piu' resistente, piu' scaltro di qualche altro milione di altri maschi simili a lui e ha usato tutti i mezzi compreso fare lo sgambetto (che poi fare lo sgambetto a uno con la coda non so come si faccia..), dare gomitate sugli occhietti (occhietti?), mandare fuori strada quelli che gli chiedevano indicazioni per Via Falloppio e chissa' quali altre bassezze per arrivare ad essere il primo e l'unico a raggiungere sto ovetto che se ne stava li' pacioso a non fare un cazzo se non alzare la gonna per fare entrare quello che e' arrivato stremato fin li' ?! e tu mi chiedi perche' abbiamo la fissa della competizione?! Mavaacagher'!"

lunedì 21 dicembre 2009

Palio (III)

Al momento dell'impatto, provai un senso di smarrimento, non mi passò davanti tutta la vita vissuta quanto quella che avrei vissuto, con una sensazione curiosa al livello delle vertebre lombari. Ma l'impatto non fu violento, la superficie che avevo investito si flette' elasticamente assecondando la mia traiettoria e assorbendola, attutendola. Ma non del tutto, oltrepassato il suo punto di rottura, mi ritrovai all'interno di quello che adesso realizzavo essere un enorme struttura sferica. Continuai a procedere, in slow motion, all'interno, immerso in una sostanza densa e liquida. Non potevo credere ai miei occhi e non potrei descrivere cio' che vidi attorno a me perchè non avevo mai visto niente di simile. Fui pervaso da uno strano senso di pace, e da una curiosa sensazione, come se io non fossi lì, come se quello che procedeva lentamente verso il centro di quella sfera che attraverso le trasparenze di quella sostanza sembrava pulsare di una debole luce rosea, non fossi più io. (..continua.. l'ultima non temete)

domenica 20 dicembre 2009

Palio (II)

.. Come previsto, al semaforo di via Carducci, gli sono di nuovo alle spalle mentre la coda sta ripartendo; per i successivi 3 o 4 chilometri è un susseguirsi di temporanee fughe dell'uno o dell'altro ma o prima o dopo ci ritroviamo nuovamente allineati, quasi che ci leghi un invisibile elastico che impedisce distacchi incolmabili. L'ultimo spartiacque è il semaforo di Largo Martiri della Libertà, se uno dovesse passare e l'altro no, quello che resta fermo non potrà recuperare. Lui al solito sceglie la corsia di sinistra, io procedo piu' lento su quella destra, lui si ritrova davanti uno che frena per girare a sinistra senza freccia, lui cerca di rientrare ma il flusso e' troppo denso e rimane bloccato, io sfilo rapido con un colpo d'acceleratore sul verde e giallo con una vaga sensazione di godimento. Osservo nello specchietto Balzarotti fermo e strombazzante al semaforo, insieme alle migliaia di automobili ferme a quello stesso semaforo. Appena rimetto gli occhi sulla strada davanti a me, resto sbalordito: un'enorme superficie dal colore lattiginoso si erge di fronte a me, lo stupore è tale da non consentirmi il tempo di frenare e l'impatto è inevitabile. (..Continua)

venerdì 18 dicembre 2009

Palio (I)

Esco dall'ufficio e mi avvio verso il parcheggio; noto piu' avanti Balzarotti, cazzo lo sapevo! a quest'ora mi capita spesso di incrociarlo. Lo supero mentre sta entrando in macchina, ci ignoriamo cortesemente come al solito, ma sappiamo cosa ci aspetta. Salgo sulla mia mentre lui sta uscendo dal parcheggio. Il semaforo e' rosso per cui riesco a non perderlo. Al verde lui scatta decisamente verso la corsia di sinistra, mentre io mi tengo sulla destra. La sua e' piu' veloce ma deve rientrare su quella centrale ogni volta che incappa nella fila di quelli che svoltano a sinistra, mentre io rischio ogni tanto di rimanere bloccato dietro gli autobus che si arrestano alla fermata. Al terzo semaforo lui riesce a passare con il verde e giallo, io no. Immagino l'angolo sinistro della sua bocca leggermente sollevato mentre nello specchietto mi vede fermo al semaforo, ma io sono tranquillo, so che il tratto e' ancora lungo e che con ogni probabilita' lo ritrovero' a quello successivo che ha tempi piu' lunghi e in questa direzione non c'e' l'onda verde dei semafori. (..continua)

martedì 15 dicembre 2009

La messe è finita

Sono appena stato in chiesa per una messa funebre; mi capita troppo spesso ultimamente, purtroppo. Solo in queste occasioni mi capita oramai di assistere ad una messa; fino ai miei 14? 15? anni per far contenta mia madre ci andavo tutte le domeniche. Per tutto il tempo la mia testa era altrove e il mio sguardo a cercare dove fosse la tipa che mi piaceva tanto; da un certo punto in poi iniziava la mia agitazione, quando cominciavo a riconoscere le frasi prodromiche al momento topico del "scambiamoci un segno di pace". Nella mia timidezza quello era un momento complicato da affrontare, era una specia di crescendo, cominciavo a valutare se la mia mano fosse sudata e a studiare le persone per capire a chi avrei porto la mano cercando di evitare eventuali incroci di braccia sopra braccia che suscitano sempre reazioni scaramantiche, oppure di andare a vuoto. stendendo il braccio verso qualcuno che non se ne sarebbe avveduto, dissimulando imbarazzatissimo subito quel gesto aggiustandomi il ciuffo. Il contatto con un estraneo mi generava sempre una certa tensione e devo dire che oggi l'effetto è mitigato dall'esperienza ma non dissolto del tutto. Dopo quel momento mi sentivo sollevato, il resto era in discesa fino al momento liberatorio del "la messa e' finita, andate in pace" quando nella mia testa cominciava a materializzarsi la prospettiva del piatto di pasta fatta in casa da mia madre che mi attendeva.

giovedì 10 dicembre 2009

Alta tensione

Cribbio quanto manca ancora? 4 ore?! ma sto tempo non passa mai cazzo! mi sta scoppiando la testa dalla tensione, non so se ce la faccio a resistere ancora 4 ore. Solito copione, notte agitata, adesso mal di testa, mani fredde, sfintere nevrotico, sono andato gia' 3 volte al cesso .. che palle! Che poi chi me lo fa fare?! Per cosa poi? Io non ci sono portato a ste cose.. non ho le physique du role, inutile insistere. Calma, stai calmo, tanto cosa hai da perdere? Beh veramente molto, il rischio e' basso pero'. Che poi in fondo speri che non vada male ma nemmeno che vada bene che poi sono tutti cazzi.. speri che non succeda nulla, e allora a che scopo? Va beh ma se fai cosi' non succede mai nulla! Poi tanto e' troppo tardi ormai.. Quanto manca? 3 ore e 58 minuti?! merda!

mercoledì 9 dicembre 2009

iolosocheioSonoSoloanchequandoioNonSonoSolo

la solitudine è un modo di essere, non una stagione del cuore. Siamo tutti isole ma ci sono arcipelaghi e isole sperdute nell'oceano dove si arriva solo per errore, senza collegamenti stabili, dove ogni tanto capita qualche naufrago, in genere uno spericolato che fa la traversata in solitario dell'oceano e che per approdare deve pure superare l'atollo. La vita del lupo solitario è dura, sopratutto se non si ha la necessaria spietatezza per la quotidiana sopravvivenza (ecco perchè non esiste l'agnello solitario!!), il dovuto cinismo per trarre nutrimento dal prossimo, che sia condivisione di stati d'animo o di liquidi organici, se si fa fatica a usare e a farsi usare dipingendosi intrepidi avventurieri alla ricerca di quel punto di contatto ignorando volutamente di cercare solo consolazione per il nostro essere ineluttabilmente asintoti.

venerdì 4 dicembre 2009

Le avventure dell'uomo pirla

L'uomo pirla non si sentiva affatto tale ma sapeva con certezza di esserlo; infatti se pensava a com'era 5 anni prima vedeva chiaramente quanto fosse pirla a quel tempo e questo continuava ad essere vero andando a piacimento a ritroso nel tempo, per cui se pensava a sè stesso a 18 anni vedeva quanto fosse superpirla a quell'epoca. Di conseguenza non poteva che pensare, ecco, io tra 5 anni pensando al me' stesso di adesso penserò che ero un pirla, quindi sono pirla anche adesso anche se non me ne rendo conto. Nel fare questo ragionamento si sentiva un po' pirla, il che rafforzava la sua convinzione. Gli era venuto un dubbio pensando che quanto più andava a ritroso tanto piu' il grado di "pirlitudine" era elevato, per cui aveva ipotizzato che con l'avanzare degli anni, con un recupero prodigioso, avrebbe raggiunto un'età alla quale se si fosse visto a distanza di anni non si sarebbe trovato tanto diverso e quindi non troppo pirla, e cio' effettivamente accadde ma durò' poco, scavallata una certa soglia anagrafica il fenomeno riprese fiato e si sentì pirla per aver creduto di poterlo arrestare.

mercoledì 2 dicembre 2009

Sugo

Il tassista ad un certo punto mi rassicura: "5 minuti e siamo in stazione eh? a quest'ora il traffico è abbastanza scorrevole", mi viene in mente che quello è lo stesso tassista che qualche mese fa esattamente nello stesso punto, alla stessa ora e con la stessa intonazione mi aveva detto la stessa cosa. E io penso ecco, la vita è un format, tutto e tutti sempre uguali a sè stessi, senza sorprese. Scendo le scale della metro e sto per essere contraddetto, vengo investito da un muro sonoro, suonato da un quartetto d'archi, un'aria di Haydn che mi spacca il cuore, i miei re magi muscisti sono 4 tipi con delle spettacolari facce da zingari che credo arrivino da qualche paese che finisce in igisthan. La scena è grottesca e bellissima, il mondo e la sua storia sputati fuori da una centrifuga spazio-temporale mischiati alla cazzo di cane, un caos pieno di sugo, un mondo divertente per chi ha ancora voglia di giocare.. ma questo accadeva stamattina, nella mia geologia emotiva, ere fa'..

martedì 1 dicembre 2009

Genesi di una testa di cazzo (II)

Già, riconoscere i propri pregi come un passo verso l'affermazione del sè (ma chi l'ha inventata sta espressione?!) o piuttosto come inizio di una deriva arrogante, visto che implica la rinuncia alla modestia che diventerebbe falsa se tenuta in vita? Già perchè in fondo conosco i miei pregi, o forse non mi basterebbe risaltare per la mia normalità in contrasto alla mediocrità vigente, visto che il panorama umano e quello maschile in particolare sono piuttosto desolanti (ecco la testina di cazzo che spunta..che tenera..). Alla fine di tutto, il problema non sta nel riconoscere i miei pregi e nemmeno forse nemmeno nell'indulgere ai miei difetti, ma sta nella natura e nel tipo degli uni e degli altri, assemblati e bilanciati in modo da non consentirmi un'agevole marcia di avvicinamento alla felicità.

domenica 29 novembre 2009

Genesi di una testa di cazzo (I)

L'altro giorno mentre riferivo di un corso che avevo tenuto, ho detto di aver spiegato molto bene una tal cosa; mentre continuavo a parlare è subentrata la vergogna per quel complimento che mi ero involontariamente fatto. Si trattava per me di una assoluta novità, qualcuno mi ha detto che farmi i complimenti è impossibile vista la mia modestia irriducibile, figuramoci il farmeli da me. In questo episodio la parte che si fida di me stesso, è riuscita proditoriamente a penetrare l'insormontabile barriera eretta nel tempo dal mio acerrimo SuperIo, una piccola vittoria del Davide Es contro Golia, all'apparenza un segnale positivo. (..continua)

martedì 24 novembre 2009

Schermo

Ci sono quelli che quando arrivano i titoli di coda restano sprofondati nella poltrona per rimanere il piu' lungo possibile immersi nello stato d'animo che il film gli ha regalato e alla fine dei titoli, quando tutte le luci sono accese si attardano e riluttanti si rivestono scambiando opinioni e socializzando le emozioni. Ci sono poi quelli che gia' sullo sfumare della musica della scena finale si rivestono e frettolosamente escono dalla sala, con urgenza sebbene non abbiano nulla da fare, e quando infastiditi si scontrano con il chiarore al di fuori della sala, si alzano il bavero quasi a voler proteggere l'emozione come fosse una flebile fiammella, preservandola dai pareri intercettati dagli altri spettatori che escono, una fiammella da guardare e rivivere in intimita' magari prima di addormentarsi.

domenica 22 novembre 2009

Occupato

quasi quasi ti telefono.. ho una gran voglia di sentirti e di sapere come stai..Già, .. e se poi sento che ci sei ancora dentro? poi mi sentirei come una merda.. peraltro è praticamente impossibile che tu ne sia ancora dentro, più probabilmente ti sentirei felice perchè hai qualcuno.. nel qual caso mi sentirei di merda, o magari ti sentirei tranquilla e amichevole, nel qual caso so che mi vedresti oramai solo come un amico, il che da un lato mi farebbe piacere ma dall'altro.. poi se ci rivediamo da amici chissà, torneremmo magari nello stesso frullatore a tirarci merda.. Senti, mi sa che non ti chiamo..

martedì 17 novembre 2009

Baluardi

Reduce da un'audioconferenza in cui tra le varie violenze all'idioma potrei citare un festaiolo "rindondante" e un esterofilo "know-out" sono demoralizzato. Lavoro in un contesto tecnico e mi vedo costretto, per garantire una corretta comprensione da parte dei miei interlocutori, a ridurre progressivamente il mio vocabolario. Ieri parlando dei tratti gentili di uno stagista coreano ho usato il termine efebico e i miei colleghi sono letteralmente rimasti a bocca aperta e con lo sguardo vitreo in attesa di una spiegazione. La cosa non sarebbe grave se non si trattasse di persone laureate, in materie tecniche ma pur sempre istruite; so che vale il viceversa per cui se parlassi a un laureato in filosofia di seni e integrali la sua mente correrebbe ad una spiaggia assolata più che alla matematica, ma c'e' un limite, ed in questo caso la matematica non c'entra. A parziale consolazione c'è la naturale deriva del linguaggio causata dall'età che colmerà questo gap per cui a volte mi trovo a fare degli errori che se non sarei sicuro che non li facessi più potessi cominciare a preoccuparmi.

sabato 14 novembre 2009

Movimento

il treno corre nella notte, un lembo di tendina che tenta la fuga e sventola felice, l'aria umida che sa di letame che gonfia lo scompartimento e da' sollievo alla pelle scoperta a contatto col sedile di finta pelle, ogni tanto l'odore di piscio dal cesso o quello zuccheroso dei binari in stazioni i cui nomi vedi sfrecciare senza riuscire a leggere, c'e' sempre qualcuno irrequieto in corridoio a fumare. Tu sei intontito dal sonno e i tuoi pensieri sono al centro esatto di quello che separa ciò che stai lasciando e ciò che ti aspetta e comunque sotto scorre un senso di remota felicità

venerdì 13 novembre 2009

Ti aspetto fuori

capita che trovi finalmente un progetto in cui identificarti, per cui lavorare senza risparmiarti, senza ansia, dandoti fiducia, come fanno tutti quanti e la cosa comincia a piacerti, ti sembra di dare un senso alle giornate, magari non il senso che vorresti ma uno qualsiasi. Il piacevole effetto collaterale è la marginalizzazione di quella roba là, la matassa inestricabile delle tue mancanze, delle tue possibilità mai giocate, dei conti che non tornano che sai essere lì ma che ti sembra disinnescata. Ma questa materia fermenta, compressa sviluppa gas, se non le fai prendere aria tutti i giorni, se non la porti fuori a pisciare si inferocisce, monta, si carica a molla; per tutto quel tempo che ti sembra tacere prende la rincorsa e appena ti distrai e alzi la testa ti pianta a terra come un chiodo, sbalordito non capisci, come un pugile suonato non realizzi da dove sia arrivato il colpo che sembra dirti "ma n'do cazzo pensi di andare?". Lo sapevi dall'inizio, è una nemica fedele e gelosa che hai gurdato in faccia tante volte e sebbene non abbiate nulla da dirvi, vi fate compagnia, è tutto ciò che hai.

sabato 7 novembre 2009

Pippo perdonami

Pippo scusami, all'epoca dei nostri vent'anni per diverse estati mi hai trascinato nelle località balneari più popolate con in testa un solo motto: trombare.. Io per carattere non sono maschio balneare da punta, io avrei preferto un InterRail, un po' di nomadismo culturale con auspicabili incontri interculturali ravvicinati lasciati al caso piuttosto di approcci seriali a tappeto. Ma la macchina ce l'avevi tu e acconsentivo svogliato.. come conseguenza diventavo per te una zavorra, riluttante a saltare di disco in disco, quando mi dicevi "guarda quelle due..! dai, andiamo?" io un po' per insicurezza, un po' per timidezza e un po' perchè non ne avevo voglia ti dicevo: "chi quelle? figurati se cagano proprio noi..!". E invece magari ci sarebbero state.. Anche se in tutti gli approcci tentati in quelle estati abbiamo raccolto solamente briciole, credo che come coppia di maschi giovani, col testosterone anche nelle scarpe, istruiti e di aspetto gradevole che siano riusciti ad andare in bianco dalla costa azzurra, alla costa brava alla riviera romagnola potremmo trovare posto in qualche trattato di sociologia. Quindi in fondo non era solo a causa mia, anzi.. Se penso al tempo che mi hai fatto perdere a fare vasche e a frequentare discoteche patinate con musica vomitevole quasi quasi mi incazzo.. anzi sai che ti dico: Pippo maffanculo va!

sabato 31 ottobre 2009

Ciò che manca

tu in piedi che prepari il caffè, io che ti sorprendo alle spalle, ti cingo da dietro, le mie mani grandi aperte sul tuo ventre, i baci sul collo, tu che mi chiedi se sono armato o solo contento di vederti, le risate, le mia mani che stringono il tuo seno, il battito che sale, ti volto, ti bacio con voluttà, eccetera, eccetera, eccetera .. poco poco, semplice semplice, di una banalità disarmante, mica la luna, mica le stelle, mica i perchè.

domenica 25 ottobre 2009

Perdite

Quella storia che se uno perde una mano continua a sentirla, deve essere vera.. Ancora oggi quando riemergo dall'acqua, do' una frustata all'indietro con il collo a voler pennellare un arco di acqua in cielo con i capelli .. ma non succede nulla.. In altri momenti di noia leggera, con fare sbarazzino sporgo in avanti il labbro inferiore e sbuffo verso l'alto qual cetaceo giocondo, per sollevare il ciuffo sulla fronte, ma non sortisco effetto alcuno..

mercoledì 21 ottobre 2009

Lift

Scende dal taxi e davanti al portone esita un attimo. Sa che all'uscita dall'ascensore sul pianerottolo troverebbe i suoi bambini festanti che non stanno nella pelle per il suo ritorno. Sa che nel vederli gli si spaccherebbe il cuore dalla gioia, sa che avere qualcuno che sia incondizionatamente, genuinamente e pazzamente felice di vederti e' una cosa preziosa e che come tutto, non durera' a lungo. Sa anche che poi dovra' sostenere quel ruolo e quella felicita' altrui e che non potra' dare sfogo alle sue malinconie. Pensa che forse preferirebbe buttarsi un po' via, che vorrebbe solo salire in casa, ubriacarsi, farsi una sega e annichilirsi per spegnere pensiero ed emozioni in attesa del sonno. La signora davanti all'ascensore dice: "signor Lupi, l'aspetto? che fa sale anche lei?"

venerdì 16 ottobre 2009

Sono stato caduto (III)

.. sono stato caduto dalla moto..

.. che poi un corso a 3 corsie e' bello visto dall'asfalto
e le macchine viste dal piano strada hanno uno strano aspetto
hanno la faccia di quando da bambino prendevo il pallone da sotto le macchine
ho preso la mia caviglia da sotto la moto che c'erano anche i passanti
che anziche' passare si fermavano e mi chiedevano se stavo bene
e io non lo sapevo quanto mi ero fatto male
che c'avevo paura di piu' della brutta figura
e io non volevo metterli in ansia e gli dicevo ma no ma stia tranquillo
che sanguinavo anche prima dell'incidente
e poi c'avevo il pantalone strappato che mi vergognavo
ma per fortuna che mi ero cambiato anche le mutande quel giorno
che forse era stato inutile che tanto non mi hanno portato via con l'ambulanza
che non ci sono mai stato sull'ambulanza
pero' una volta l'ho vista dentro che ci caricavano una vecchia
ma mi sa che cosi' non vale
e insomma dopo che avevo rassicurato tutti che nessuno piu' mi guardava
ho pensato cazzo ma che male e ho visto la moto tutta storta e ho detto
cazzo ma come torno a casa?
che poi pensavo ma chissa' se ho caduto bene o male
no perche' volevo essere caduto con stile
non come uno che sembra che non sa nemmeno andare in moto
e ho pensato che potevo telefonare a qualcuno
per farmi venire a prendere ma non conoscevo nessuno
che c'ha un furgone per caricare la moto
che e' meglio averci un amico che c'ha il furgone
che anche quando dovevo traslocare avrei avuto bisogno
che e' meglio averci degli amici utensili
ma io c'ho solo il mio amico Gino
Gino fa il guardiano notturno in una fabbrica
a cosa mi puo' essere utile Gino nella mia vita?
che se una notte esco gli faccio fare la guardia a casa mia?
ma a casa mi non c'e niente di valevole da rubare
e poi tanto non so dove potrei andare a dormire intanto che lui fa la guardia
che tanto io non esco mai la sera
Magari mi potrebbe far entrare di nascosto nella fabbrica dove lavora
ma che ci vado a fare iin una fabbrica di laminati
che anche se non so cosa sono forse e' perche' non mi interessano

mercoledì 14 ottobre 2009

Rough

L'inquadratura sulla scena, stringendo lentamente verso il primo piano di Lisa avrebbe rivelato un'espressione neutra, mossa, un ciuffo di capelli sugli occhi e lo sguardo fisso in direzione di quella strana ombra che lasciava il lampadario proiettato sulla parete dalla abat-jour e che a lei sembrava un aquilone. Lisa se ne restava buona buona mentre Max la scuoteva furiosamente ad ogni spinta, non capiva se lui lo facesse perche' gli piaceva cosi' oppure perche' fosse convinto, per averlo letto da qualche parte, che a tutte le donne piace un po' di brutalita' nel sesso. Lisa maledisse tutte quelle stronzate che si scrivono per vendere giornali facendo leva sulle pruderie della gente ma non si sognava neanche di far capire a Max che lei era estremamente scomoda in quella posizione e sopratutto che la cosa non le dava alcun appagamento, ma credeva di essere lei ad avere qualcosa che non andava e comunque non era nella sua indole contraddire le persone, temeva di deluderle.

sabato 10 ottobre 2009

Io e Silvio

GiustificaSupponiamo che per una cena di lavoro ti siedano affianco una donna che lavora per una società che è fornitrice per quella nella quale lavori tu; supponiamo che questa giovane donna sia una norvegese di un metro e ottanta dal corpo statuario, dal viso angelico e dallo sguardo languido. Supponiamo che durante la cena abbiate una piacevolissima conversazione e che lei sembri divertirsi molto per il tuo senso dell'umorismo raffinato, i tuoi argomenti mai banali e il tuo modo di fare irresistibile e che tu sia tentato di perdere di vista del tutto il fatto che le cose possano procedere in quel modo probabilmente solo a causa di abili strategie di pubbliche relazioni. Supponiamo inoltre che tu veda soccombere implacabilmente il tuo senso della realtà di fronte alla potenza della bellezza e che ogni tanto tu ti perda nel suo sguardo e che vada a farti un bagno in un lago dalle sorgenti calde in un paesaggio nordico, lasciando la tua dignità sulle rive del laghetto..

Beh Silvio, per una volta ti ho capito, ci separa irrimediabilmente la consapevolezza del senso del patetico, ma almeno per una volta ho capito di cosa blateri, e questa vicinanza mi fa un pò senso

domenica 4 ottobre 2009

Sono stato caduto (II)

sono stato caduto dalla moto..
Uno si aspetta di essere caduti da uno stronzo
da un energumeno con la faccia da Charl Bronson ma peloso
con il tatuaggio di Bad Spenser sul braccio
da uno che puzza e che scorreggia
da un teddy boy o un motociclista borchiato tipo Charly Angels
un rumeno ubriaco o una cellula dormiente
un camorrista non ancora pentito
non da uno che sembra Montini
Montini, il mio compagno che andava bene a scuola
Montini era il quinto della classe
lottava per il podio ma gli mancava la grinta
e io gli copiavo i compiti
che per copiare dal primo della classe bisogna esserci capace
ma dal quinto ero buono pure io,
insomma Montini ti avro' pure sputato la merenda
perche' non mi facevi copiare
ma e' il caso che mi cadi?
che se c'era inquinamento almeno mi investivano solo le auto pari
che se era ferragosto almeno non c'erano i TIR
E infatti quello che mi ha caduto era gentile come Montini
Mi dice scusi non l'ho vista e averci gli occhiali ce li aveva
non spessi come quelli di montini ma ce li aveva spessi
e anche la faccia da scemo ma piu' di quella di montini
che io non lo credevo possibile
che uno ha la faccia piu' scema di montini
mi dice ma sono desolato ma cosa posso fare per lei?
e gli dico grazie che ha fatto già abbastanza
mi dice °vuole che l'accompagni a casa?°
e io ho pensato che se mi portava a casa
magari mi dava fuoco alla casa o che mi sporcava il bagno
e gli ho detto: ma no sto bene, adesso rimetto insieme le ossa e vado
(continua..)

venerdì 2 ottobre 2009

Chignon

Disclaimer: per i contenuti e il linguaggio crudi (vita vissuta) la lettura di questo post e' sconsigliata alle persone facilmente impressionabili

"Buongiorno"
"Buongiorno dottoressa" (e te pareva se beccavo un maschio.. magari almeno sara' delicata)
"Emorroidi?"
"Gia'.."
"Come mai?"
"Non so" (ma cribbio, non e' lei il medico?)
"Si metta sul lettino abbassi le mutande e si metta su un fianco"
".". (ecco..era un po' che una donna non me lo chiedeva dandomi del lei..)
".."
".." (beh? dov'e' finita la dottoressa?)
"SGNACK!!"
"ouch!" (PORCA TROIA!!!)
"ma no, stia rilassato!"
".." (cristo se almeno mi avverti prima di mettermi tre dita in culo!!)
"..eh si'.., mmmm"
".." (oddio che e'?)
"sono interne, .. prolassate, potremmo legarle"
"legarle?" (ma che e' una rolatina?)
"con un elastico"
".." (secondo me mi sta prendendo per il culo, appunto..)
"poi la parte si necrotizza"
".." (allegria!!)
"ecco fatto"
"di gia'?" (mazza, ma chi sei spider man che spara le reti dai polsi?)
" la situazione e' sotto controllo, ma deve cambiare l'alimentazione.. ha bisogno di fibre"
"ma veramente vado di corpo almeno due volte al giorno"
"magari deve cambiare alcune abitudini"
"tipo?" (ehi ciccia che fai alludi?)
"non so, lei stava o sta molto tempo seduto sul water?"
"ma non saprei, a volte" (dipende dalla lunghezza del capitolo)
"e poi lei ha lo sfintere ipertonico"
"e non e' meglio?" (e te credo di sti tempi lui e' sempre "vigile", e poi se anziche' sbucare da dietro il paravento e farmi bubusettete infilandomi mezza mano nel didietro fossi stata un po' piu' delicata lui sarebbe un po' meno tonico nel reagire)
"
e' un muscolo, dovrebbe stringere e aprire ogni tanto durante la giornata"
"ah" (devo dirlo al mio capo, aspetta che devo fare un po' di ginnastica col buco di culo)
"e fare sciacqui con l'amuchina"
"ok" (cacchio, domenica parto in aereo, cosa penseranno alla dogana se mi beccano con l'amuchina nel bagaglio? e' considerata arma di distruzione di massa?)
"e tra 50 giorni controlliamo e facciamo l'altra parte"
"va bene" (si', certo, come no?!)
"arrivederci"
"arrivederci"
(che strana sensazione averci uno chignon al culo..)

giovedì 1 ottobre 2009

T.I.R.

E' tornato, non che non ne vedessi l'ora ma e' di nuovo qua; parcheggiato con la sua ruota sul mio plesso solare che di solare non ha piu' nulla, a togliermi il respiro e a premere con forza. Erano un paio di mesi che se ne stava alla larga, si vede che e' stato in ferie anche lui; da dove arrivi lo posso sospettare, quelle 2 o 3 cose fondamentali che mancano nella mia vita fitta fitta, quella fallace sensazione di essere fermo e di essere sempre nel posto sbagliato e mai con le persone che vorrei, la sindrome da erba del vicino, quel senso di ineludibile solitudine eccetera eccetera insomma la solita solfa piu' o meno uguale per tutti. Tutte cose che solo una settimana fa erano esattamente nello stesso modo ma di fronte alle quali pensavo con leggerezza: "cazzo che casino! sai che c'e' ?: chissenefrega..!" mentre adesso senza che sia cambiata una virgola mi sento senza via di scampo. E sono di nuovo nel bel mezzo della battaglia tra le tendenze autodistruttive e quelle di autoconservazione, schiavo di questa alchimia fatta di sensi, di emozioni, di pensieri, di chimica, di biologia, di desideri, di paure, di esperienze, di traumi, di DNA, di ricordi, di ormoni, di mancanze, di endorfine, di sogni, di influssi astrali e chissa' quanti altri cazzi e che stabilisce, esautorandomi brutalmente, se io debba passare una bella giornata o stare di merda, ma vaffanculo và.

martedì 29 settembre 2009

Sono stato caduto

un anno fa sono stato caduto
motociclavo tranquillo
neanche tanto tranquillo
che all'incrocio prima ho pensato:
"minchia ma andare in moto e' davvero pericoloso!"
neanche il tempo di fugare il pensiero
e quello li' mi ha caduto.
La terapista mi ha detto che e' bene,
non che e' bene essere caduti, quello non e' bene,
ma che e' bello presagire
che ho il dono di sapere cosa accadro'
come a dire che se entro in un bar
qualche istante prima lo avevo previsto
incredibile, magari riesco a farci un business
ma non so come si apre la partita iva
magari ne trovo una gia' aperta
E poi mi ha detto che se sono stato caduto
non sono stato caduto per caso
che il caso non esiste
che quello che mi abita e che non si fa vedere
e che non paga nemmeno l'affitto
voleva farmi del male a me stesso medesimo
e ha fatto succedere che qualcuno mi cadesse
Ma io dico come?
stai qua, non dici nulla
scegli il dvd da vedere di notte nei sogni
mangi e bevi a spese mie
e mi vuoi fare male? allora sei tu che non ti vuoi bene
Allora sei il bastardo dentro..
(..continua..forse)

venerdì 25 settembre 2009

Kebar

Quando vado a milano per lavoro, il ragazzo rumeno che lavora nel bar cinese, mi prepara la piadina romagnola come se fosse un kebab .. deve essere questo il multiculturalismo di cui si parla tanto..

giovedì 24 settembre 2009

www.ilmiociclo.com

Caro Renato, visto che sei in vena di farneticazioni, te ne sottopongo una mia che con il tuo aiuto potrebbe diventare legge dello stato. Lo scopo e' dare una chiave di lettura allo spaesato fruitore dei servizi della pubblica amministrazione di fronte agli impiegati di genere femminile; ad esempio quando l'impiegata delle poste anziche' ricevervi con un "buongiorno mi dica.." preferisce un: "cazzo vuoi?", oppure l'infermiera del pronto soccorso che vi intima: "che schifo! lei! vada a sanguinare dietro la riga gialla, Cristo!" e voi vi chiedete il perche' di tanta acrimonia. Si tratterebbe di imporre alle dipendenti del pubblico impiego, di pubblicare sul web il calendario del proprio ciclo mestruale; mi sembrerebbe un atto di civilta', di grande trasparenza che eviterebbe litigi, incomprensioni e scazzi vari. E' naturale ipotizzare una successiva estensione a tutto il genere femminile, con grandi benefici per tutti, ad esempio se provate a sovrapporre il calendario delle sempre piu' frequenti trasferte di vostra moglie con quello del suo ciclo mestruale, se i due calendari risultassero del tutto incompatibili e quello delle trasferte fosse coerente con quello degli appuntamenti con l'estetista potreste fare le vostre considerazioni con maggiore consapevolezza.

domenica 20 settembre 2009

Speciale

Per un attimo ho creduto di essere una persona speciale perche' tu credevi che io lo fossi e perche' io lo pensavo di te, e per questo ci sentivamo di un'altra specie. Poi ho conosciuto chi mi ha preceduto nel tuo cuore e visto chi mi e' succeduto e ho constatato come non avessero proprio nulla di speciale, la solitudine fa nascere bisogni umanissimi e comprensibili, ma questo mi ha fatto capire che forse tu non sei speciale e che quindi non lo sono nemmeno io. Solo altri due animali spauriti e affamati che mettono il vestito della festa ai propri bisogni.

mercoledì 16 settembre 2009

Non qui, non ora

Sara, quanto mi piace Sara. Ogni volta che ci incontriamo pero' almeno uno dei due e' in almeno un'altra relazione. Ma una testa cosi' su due gambre cosi' l'ho incontrata di rado. Lei, come spesso accade alle belle donne, avendo l'imbarazzo della scelta fa scelte imbarazzanti. L'ultimo, che e' riuscito a imbrigliare la sua personalita' e' un determinato e quadrato domatore del tutto sprovvisto di autorironia che la comanda a bacchetta. Tra me e Sara molte risate e uno sguardo complice del tipo: "vorrei ma non posso" oppure "magari un giorno..chissa',,". Magari ho frainteso, forse sarebbe meglio che io abbia frainteso, ad evitare rimpianti. Un tempo credevo che le persone che in un certo momento non puoi vivere, potessi ritrovarle in un altrove o in un altro tempo, invece no, rimangono nelle infinite vite parallele non vissute, i treni persi a volte ripassano ma non sono piu' gli stessi, non lo siamo noi e non lo e' piu' il contesto.

sabato 12 settembre 2009

E' un paese per vecchi

vecchi, vecchi ovunque .. ma non come i vecchi di una volta, uncinetto e bocce, no questi si muovono, viaggiano, tengono in forma mente e corpo, intasano palestre, vanno in bici, occupano biblioteche, spiagge e strutture sanitarie, sbrigano le faccende dei loro figli generazione di fancazzisti e irresponsabili, e chi li ammazza?! Camperanno cent'anni dissanguando lo stato a scapito dei giovani. Presi singolarmente sono i nostri cari genitori e nonni ma visti tutti insieme sono come le cavallette. Tra qualche anno cellule di giovani disoccupati e precari prendera' d'assalto a ragione gli uffici delle poste il giorno delle pensioni. Io che già mi sono perso la gioventù bruciata vorrei evitare anche la vecchiaia lunga e salutista, ci sta già pensando madre natura ma non intendo mantenere in forma il mio fisico e la mia mente, tenterei di marcire in fretta ed aiutare l'INPS in un ultimo sussulto di eticita'. Tanto non avrei nemmeno la prospettiva di alleviare la mia vecchiaia con la compagnia di qualche fanciulla con il complesso di elettra vista la scarsità dell'offerta e la competizione spietata di pletore di vecchi viveur e gagà di ogni risma.

mercoledì 2 settembre 2009

Cucù


Alle volte qualcosa di nuovo si affaccia nella nostra vita, in modo inaspettato, da prima timidamente, in modo quasi impercettibile poi in modo sempre piu' plateale fino a produrre dei cambiamenti nelle nostre abitudini e nei nostri comportamenti e da un certo punto in poi non saremo piu' gli stessi. A me per esempio sono venute le emorroidi, per dire; non intendevo questo quando mi riproponevo di aumentare il mio grado di estroversione ma tant'e'.. Non so se la cosa faccia notizia ma lo fa per me, oltre ad aver definitivamente smarrito la strada di Sodoma, un po' di apprensione per la cura che prevede (giuro) una pomata alla nitroglicerina.

sabato 29 agosto 2009

Uranio impoverito


Ci sono luoghi nei quali ritorni che ti evocano emozioni vissute e che ti lasciano il gusto dolce del ricordo, della nostalgia della vita vissuta e dell'esperienza fatta. Ci sono altri luoghi che ti basta sfiorare da lontano lungo i tuoi tragitti per sentire un vento gelido che ti penetra le ossa, come se stessi costeggiando la centrale di Cernobyl, una radioattivita' che hai seppellito sotto i coperchi di cemento nel tuo cuore ma che avverti chiaramente pulsare in profondita' e con la quale sai di non aver chiuso i conti.

venerdì 28 agosto 2009

La feria delle vanità


Questi sono i giorni in cui la gente passeggia sfoggiando orgogliosamente la livrea brunita, se incroci gli sguardi vi puoi leggere una certa alterigia (tanto più evidente quanto più il tuo colorito è ceruleo) quasi ti dicessero: "cazzo se sapessi che vacanze fantastiche ho fatto.. ma tu che ne puoi sapere?!". Ecco, se non lo vuoi sapere non fare nessun accenno all'argomento in quanto non aspettano altro che di poterti raccontare tutto. Qualunque frammento di discorso tu possa intercettare casualmente e' un aneddoto o un riferimento al colore del mare, ad un esotico contrattempo o all'avventuroso disguido, non c'e' scampo. L'esibizionismo turistico impazza come il "chi ce l'ha più lungo". La tribù ha bisogno dei suoi riti, la catarsi dai miasmi dell'anno produttivo è compiuta e l'uomo è pronto ad immolarsi con rinnovata energia.

giovedì 6 agosto 2009

La metà della mela


L'uomo in cattività, com'è naturale, sviluppa i pochi sensi rimastigli a disposizione: quando si aggira per strada di fianco alla sua compagna ha la capacità, propria dei camaleonti, di ruotare le due orbite degli occhi in modo indipendente. In questo modo riesce ad osservare con un occhio le altre donne mentre con quello dal lato della compagna sembra scrutare romanticamente l'infinito all'orizzonte. Talvolta le donne che lo incrociano, incuriosite da questa strana forma di strabismo ricambiano lo sguardo con spirito da entomologo, l'uomo a quel punto fraintende e abbozza anche un semisorriso sempre solo da un lato del volto creando a questo punto l'effetto paresi. In questi casi se l'uomo in cattività sta anche spingendo un passeggino, il bimbo, notando le facce stupite dei passanti che incrociano, fa capolino dalla capote e si volta ad osservare con aria attonita e sempre più preoccupata il proprio genitore.

martedì 4 agosto 2009

Esprimere il desiderio (2)


Entrò in biblioteca per restituire un libro e, come gli accadeva varcando la soglia di ogni luogo affollato, con un colpo d'occhio valutò la densità di presenza femminile. Dalla visione periferica ricevette alcuni segnali interessanti, una folta capigliatura mora, pelle abbronzata e spalle scoperte. Nella frazione di un secondo attraversò differenti sensazioni: curiosità, desiderio, sorpresa, delusione, vergogna. Si sentì un idiota e si avviò mestamente verso la donna avvistata che in prima battuta non aveva riconosciuto essere sua moglie e che non sapeva essere lì.

sabato 1 agosto 2009

Bella da morire


Una farfalla mi si posa sul ginocchio; e' meravigliosa, mi sento gratificato, onorato della sua presenza. Osservo i suoi colori strabilianti e penso che se non avesse quelle ali fantasmagoriche e fosse quindi un insetto qualsiasi o una farfalla notturna ne sarei infastidito, forse schifato o addirittura impaurito. La bellezza e' il lasciapassare, il cavallo di troia per la nostra benevolenza; solo i bambini prima di diventare conformisti sembrano esserne immuni o quantomeno averne un'idea del tutto personale. All'improvviso decido che per una volta mi ribellero' alla dittatura insensata ma ineludibile della bellezza, di ristabilire l'eguaglianza, di tornare bambino, guardo la farfalla ... "ciack!"

giovedì 30 luglio 2009

Povera patria


Un paese già in metastasi che si autodivora é per sua natura immune alle minacce esterne; non attecchisce nulla sugli organi in cancrena, nessuna epidemia, che si tratti mucca pazza, di aviaria o di pandemìa suina, ma nemmeno crisi economiche trasmettibili con titoli tossici e mutui sub-prime, persino loro ci hanno schifato o forse non si sono fidate. Gli altri paesi sono in emergenza ma noi no, l'emergenza e' il nostro stato naturale, non ci accorgeremmo della differenza, noi non tocchiamo il fondo, lo abitiamo; siamo come scarafaggi abituati a tutto e pronti a tutto, assuefatti alla puzza di marcio che mascheriamo con due gocce di profumo.

mercoledì 29 luglio 2009

Non sai quello che ti perdi


"Pronto?! ciao !", .. "come? hai passato la notte con Marco?" "ah.." "avete fatto l'amore ed è stato molto bello.." "capisco.." "lui e' cosi' carino mi dici.." "noo! ma figurati se ci sono rimasto male..!""ma quale tono strano!?" "ma no, ma scopa con chi ti pare!" "certo che non pretendo tu mi rimanga fedele anche se la nostra storia e' finita" "ah.. ti ho lasciata io?! è vero .. e perchè ti ho lasciata?" "perchè sono un coglione e le cose belle le so apprezzare solo quando le ho perse o forse proprio perchè le ho perse mi sembrano ancora piu' belle .."
Già..ora ricordo, deve essere per quello che ora sto così di merda.

lunedì 27 luglio 2009

Odore di casa


Estate, tempo di viaggi, di visite. Ricapiti in vecchie case che hai conosciuto in un'altra eta' della tua vita. Appena varchi la soglia ti assale quell'odore unico e irripetibile che contraddistingue ogni casa. Odori a volte riconoscibili: soffritto, muffa, fiori, pipì di gatto, stantìo, cera, fumo, deodorante..o quasi sempre un imperscrutabile sinfonia di odori, dietro la quale si nasconde un'inconsapevole alchimista di profumi, generalmente una donna, la donna di casa. E quell'odore, in qualche misura familiare, all'istante fa riemergere miracolosamente gioia, malinconia, imbarazzo, insicurezze, ricordi, rimpianti come se fossero rimasti congelati nel tempo e nello spazio in quella casa finchè qualcuno non ti apre quella porta e te li risbatte in faccia.

sabato 25 luglio 2009

Condurre la propria vita


Sali' sul treno tutto eccitato, poso' la valigia, abbasso' il finestrino e si affaccio' per osservare, come amava fare, il gran viavai che si svolgeva nella stazione, tutto un andirivieni di persone contente che come formiche si spostavano con bagagli di ogni tipo verso le proprie destinazioni; sui binari vicini treni che arrivavano e partivano di continuo. Quando l'attesa comincio' a protrarsi eccessivamente fu preso da una certa insofferenza e colto da un dubbio si mise a percorrere i corridoi in direzione della motrice, il treno sembrava deserto; arrivato alla prima carrozza, entro' nell'abitacolo della motrice, deserto anch'esso. C'era solo una giacca da ferroviere appesa ed un cappello adagiato sul sedile del conduttore. Non resistette alla curiosita' e indosso' la giacca e il cappello che sembravano fatti su misura per lui, guardo' verso i comandi della motrice.. ora toccava a lui

giovedì 23 luglio 2009

Talenti


Sembra che ognuno possieda un talento e che si debba solo scoprirlo; e' una vita che mi chiedo quale sia il mio. Io non sono un tipo particolarmente sveglio, anche piuttosto lento eppure afferro le cose al volo. Ma non in senso metaforico, in senso fisico; questione di riflessi credo, se mi cade un oggetto dalle mani, d'istinto vado ad intercettarlo sulla traiettoria che lo conduce al pavimento "tac!", una cosa fulminea, che sorprende pure me, che manco Superman quando gli lanciano una ragazza in ostaggio giu' dal grattacielo. Quindi come mettere a frutto questo talento? Giocoliere nel circo Barnum? Catcher in negozio di cristallerie? Adesso che ho riconosciuto il mio talento e poco prima che arrivi Parkinson mi aspetta un grande futuro.

mercoledì 22 luglio 2009

Non dirmi come va a finire


Sfogliando le nostre foto avevo notato che mi piaceva ritrarla sfocata mentre si allontanava, a questo scopo le dicevo: "vai in quella direzione", che fosse lungo un molo su una spiaggia, o verso una duna nel deserto o su un viale in un bosco fiammeggiante di colori autunnali. Forse era ciò che volevo già allora. La cosa mi ha ricordato mio padre che camminava due passi avanti rispetto al resto della famiglia, quasi un accenno di fuga. A volte i finali sono già scritti dentro di noi, albergano nel subconscio, sono desideri inespressi, che finchè ci è possibile disconosciamo ostinatamente.

martedì 21 luglio 2009

Ex (abrùpto)


Sale questa tipa con delle sue amiche e si piazza di fronte a me seduto; pazzesco, sembra identica a Giulia solo un po' piu' vecchia e un pò piu' carina. Io continuo a fissarla incredulo e lei sorprendentemente non mi degna neanche di uno sguardo e continua a chiacchierare con le sue amiche. Eppure Giulia e' stata l'unica donna che mi abbia capito e che nonostante questo mi abbia amato, sicuramente piu' di chiunque altra, eppure questa qua non sembra nemmeno accorgersi di me, non si rende conto di quello che sta facendo, stronza.

lunedì 20 luglio 2009

Riso amaro


"Mi daresti una tua foto? magari meglio una in cui sorridi.." è una parola, trovare una mia foto in cui sorrido, ne ho una forse del 90. Eppure sorrido di frequente, rido persino ma e' che spesso sono io il fotografo e con l'autoscatto mi viene tutto tranne che da ridere, ma è anche che la mia espressione naturale, quella di default, che ogni tanto sorprendo sul mio volto riflesso in una vetrina, e' la smorfia di uno che sta ripercorrendo con la mente l'esperienza della sua ultima colonscopia.

venerdì 17 luglio 2009

Lonely Planet


Era riuscito ad accettare quasi tutto, ma quella piccola, destabilizzante verità, ossia che siamo tutti, a prescindere, definitivamente soli su questo globo terracqueo, davvero non riusciva a metabolizzarlo. Non si arrendeva all'idea che la sua vera essenza che si rivelava attraverso una serie di flash, di sequenze di pensieri fulminei che balenavano nella sua testa nei momenti piu' insignificanti, fosse qualcosa che nessun tempo e nessun linguaggio sarebbero stati in grado di spiegare a chicchessia, ammesso che qualcuno potesse essere realmente interessato a comprenderli, e che l'unico linguaggio che sembrava in grado di rendere questa condivisione possibile, l'amore, rivelasse solo a distanza di tempo la sua fallacita', svelando la sequela ininterrotta di fraintendimenti ed equivoci che in precedenza nessuno aveva interesse a comprendere appieno.

giovedì 16 luglio 2009

YouTorn


Prodromi di follia: quando la ragazza, guardando in camera ha detto: you like it if I stroke it like this, don't you? Ho fatto cenno di sì con il capo

martedì 14 luglio 2009

Ioni di litio


All'inizio funzioni come una normale batteria, un po' meno performante ma quasi non te ne accorgi; poi dopo un po' hai bisogno della ricarica, gia' questa volta la carica dura meno della precedente ma non ti preoccupi. Dopo un numero imprecisato di volte noti che la durata della tua carica e' drasticamente ridotta tanto che rapidamente ti trovi ad essere piu' spesso in carica che a funzionare. Non puoi nemmeno maledire la gestione delle tue energie in quanto come dice wikipedia " presenti un degrado progressivo anche se non vieni utilizzato, indipendentemente dal numero di cicli di carica/scarica" e ti ritrovi esausto e dipendente da alimentazione esterna.

Vega


In coda alla mansa una mia collega volge uno sguardo disgustato verso il mio vassoio; il problema e' che lei e' una vegana integralista, indagata per azioni illegali dell'ALF; e il mio vassoio e' pieno di proteine animali morte ammazzate con sadismo inaudito. Il suo sguardo di disprezzo non mi provoca sensi di colpa ma sento le mie arterie intasate che mi danno di gomito, lei va a sedersi come sempre da sola, a rafforzare lo stereotipo che certe persone amano piu' gli animali degli esseri umani. Anche io vado a sedermi da solo ma che cazzo, io sono coerente, non amo nemmeno gli animali.

lunedì 13 luglio 2009

Ereditara


Tra le drammatiche conseguenze della mancata accettazione dei propri difetti e dei propri limiti, aveva mancato di considerarne una tra le piu' spinose. Se ne rese conto quando in suo figlio cominciarono ad emergere, come in uno specchio delle brame al contrario, esattamente le cose che detestava di se' stesso, ed allora si trovo' di fronte ad un dilemma che lo costringeva a muoversi dalla propria posizione: cominciare ad essere piu' indulgente con se' stesso e quindi con il mondo o cominciare a detestare anche suo figlio.

sabato 11 luglio 2009

Deriva


A volte basta un attimo, un momento di distrazione e all'improvviso perdi la direzione, i piccoli mattoncini messi uno sull'altro dal momento della tua partenza da Scilla, si sgretolano e cadono come un'enorme domino. Non sai piu' in che direzione puntare e sopratutto cosa avessi in mente quando eri partito, non sai se rientrare o proseguire ma e' indifferente perche' non sapresti come farlo. E allora sei tentato di cedere alle correnti, di farti sballottare senza un fine preciso, ti affezioni al senso di smarrimento anche se sai che non puo' portarti nulla di buono, sai che ti costerebbe fatica ritrovare la stella polare e predisporti a riprendere il controllo di te stesso sempre che le acque si calmino e te lo consentano.

mercoledì 8 luglio 2009

Peso


Giuro che non lo faccio apposta, ma sembro calamitato verso libri che mi possano far del male; stavo leggendo "Oblio" di Foster Wallace e dopo il racconto terrificante sul bambino ustionato (e ancora segnato dalla lettura di Infinite Jest) dico: ok r.,basta, perche' non passi a qualcosa di piu' leggero? e nel mucchio dei libri in lista d'attesa pesco Yates (Disturbo della quiete pubblica), che dico ok, non sara' proprio una passeggiata ma dovrebbe essere piu' scorrevole, a scorrere scorre, ma anche sottotraccia e in profondita' e si rivela l'ennesima parabola discendente di un uomo con il quale mi esercito a individuare le differenze come in un esercizio enigmistico.