mercoledì 30 dicembre 2009

Bianco o nero

abolire le tonalita' di grigio, eliminare le sfumature, sterminare le congiunzioni avversative, schierandomi, facendo mio l'errore intrinseco del fazioso, bianco o nero, senza titubanze, senza comprensione delle posizioni avverse e quindi negandomi, nessun compromesso, prendere o lasciare, senza smussare gli angoli, rischiando, sbagliando, ferendo, soffrendo, facendo, essendo. Altrimenti? altrimenti un altro anno di vuoto spinto, di nulla decorativo, di mancanze che rendono interessanti, di speranze che rendono accorati. Meglio un placido, noioso e poco comunicativo appagamento.
(..che poi a me han sempre fatto cagare queste dichiarazioni di intenti, i proclami, i manifesti e gli incitamenti autogeni che manco gli all blacks..ukatakaukataka..)

che poi l'ho scritto l'altro ieri e gia' adesso sono meno convinto ma oramai che faccio lo butto? e' peccato buttare la roba mai messa no?!

lunedì 28 dicembre 2009

Hey man slow down

Nell'appartamento a sud c'e' la signora Barberis, vedova, donna austera, ogni tanto giungono dal suo appartamento note di musica classica, cose impegnative, Wagner ad esempio, mi sembra di vederla, nella sua poltrona preferita ad occhi chiusi. Nell'appartamento a nord c'e' la famiglia Esposito; sembrano usciti da una cartolina napoletana, non ci avrei creduto se non lo avessi sentito, il capofamiglia che ascolta e canta ad alta voce funicoli' funicola' mentre i figli prediligono D'Angelo o D'Alessio, i nuovi melodici non so. In mezzo ci sono io, che stasera cantavo a squarciagola sculettando mentre stiravo, commosso ed estasiato per la bellezza di "Ok Computer" dei Radiohead.
Non so, forse l'arte e la bellezza ci possono davvero salvare tutti, persino me.

mercoledì 23 dicembre 2009

Palio (finale e morale)

.."che poi non capisco voi uomini, da veri coglioni, perche' avete sta fissa di mettervi in competizione.."
"senti Grazia, ma porca di quella puttana..! ti rendi conto se io sto qua davanti a te e sono io nel senso che sono esattamente cosi', e' solo perche', un bel po' di anni fa, un tipo (maschio) piccolo piccolo con la coda, ha dovuto essere piu' veloce, piu' resistente, piu' scaltro di qualche altro milione di altri maschi simili a lui e ha usato tutti i mezzi compreso fare lo sgambetto (che poi fare lo sgambetto a uno con la coda non so come si faccia..), dare gomitate sugli occhietti (occhietti?), mandare fuori strada quelli che gli chiedevano indicazioni per Via Falloppio e chissa' quali altre bassezze per arrivare ad essere il primo e l'unico a raggiungere sto ovetto che se ne stava li' pacioso a non fare un cazzo se non alzare la gonna per fare entrare quello che e' arrivato stremato fin li' ?! e tu mi chiedi perche' abbiamo la fissa della competizione?! Mavaacagher'!"

lunedì 21 dicembre 2009

Palio (III)

Al momento dell'impatto, provai un senso di smarrimento, non mi passò davanti tutta la vita vissuta quanto quella che avrei vissuto, con una sensazione curiosa al livello delle vertebre lombari. Ma l'impatto non fu violento, la superficie che avevo investito si flette' elasticamente assecondando la mia traiettoria e assorbendola, attutendola. Ma non del tutto, oltrepassato il suo punto di rottura, mi ritrovai all'interno di quello che adesso realizzavo essere un enorme struttura sferica. Continuai a procedere, in slow motion, all'interno, immerso in una sostanza densa e liquida. Non potevo credere ai miei occhi e non potrei descrivere cio' che vidi attorno a me perchè non avevo mai visto niente di simile. Fui pervaso da uno strano senso di pace, e da una curiosa sensazione, come se io non fossi lì, come se quello che procedeva lentamente verso il centro di quella sfera che attraverso le trasparenze di quella sostanza sembrava pulsare di una debole luce rosea, non fossi più io. (..continua.. l'ultima non temete)

domenica 20 dicembre 2009

Palio (II)

.. Come previsto, al semaforo di via Carducci, gli sono di nuovo alle spalle mentre la coda sta ripartendo; per i successivi 3 o 4 chilometri è un susseguirsi di temporanee fughe dell'uno o dell'altro ma o prima o dopo ci ritroviamo nuovamente allineati, quasi che ci leghi un invisibile elastico che impedisce distacchi incolmabili. L'ultimo spartiacque è il semaforo di Largo Martiri della Libertà, se uno dovesse passare e l'altro no, quello che resta fermo non potrà recuperare. Lui al solito sceglie la corsia di sinistra, io procedo piu' lento su quella destra, lui si ritrova davanti uno che frena per girare a sinistra senza freccia, lui cerca di rientrare ma il flusso e' troppo denso e rimane bloccato, io sfilo rapido con un colpo d'acceleratore sul verde e giallo con una vaga sensazione di godimento. Osservo nello specchietto Balzarotti fermo e strombazzante al semaforo, insieme alle migliaia di automobili ferme a quello stesso semaforo. Appena rimetto gli occhi sulla strada davanti a me, resto sbalordito: un'enorme superficie dal colore lattiginoso si erge di fronte a me, lo stupore è tale da non consentirmi il tempo di frenare e l'impatto è inevitabile. (..Continua)

venerdì 18 dicembre 2009

Palio (I)

Esco dall'ufficio e mi avvio verso il parcheggio; noto piu' avanti Balzarotti, cazzo lo sapevo! a quest'ora mi capita spesso di incrociarlo. Lo supero mentre sta entrando in macchina, ci ignoriamo cortesemente come al solito, ma sappiamo cosa ci aspetta. Salgo sulla mia mentre lui sta uscendo dal parcheggio. Il semaforo e' rosso per cui riesco a non perderlo. Al verde lui scatta decisamente verso la corsia di sinistra, mentre io mi tengo sulla destra. La sua e' piu' veloce ma deve rientrare su quella centrale ogni volta che incappa nella fila di quelli che svoltano a sinistra, mentre io rischio ogni tanto di rimanere bloccato dietro gli autobus che si arrestano alla fermata. Al terzo semaforo lui riesce a passare con il verde e giallo, io no. Immagino l'angolo sinistro della sua bocca leggermente sollevato mentre nello specchietto mi vede fermo al semaforo, ma io sono tranquillo, so che il tratto e' ancora lungo e che con ogni probabilita' lo ritrovero' a quello successivo che ha tempi piu' lunghi e in questa direzione non c'e' l'onda verde dei semafori. (..continua)

martedì 15 dicembre 2009

La messe è finita

Sono appena stato in chiesa per una messa funebre; mi capita troppo spesso ultimamente, purtroppo. Solo in queste occasioni mi capita oramai di assistere ad una messa; fino ai miei 14? 15? anni per far contenta mia madre ci andavo tutte le domeniche. Per tutto il tempo la mia testa era altrove e il mio sguardo a cercare dove fosse la tipa che mi piaceva tanto; da un certo punto in poi iniziava la mia agitazione, quando cominciavo a riconoscere le frasi prodromiche al momento topico del "scambiamoci un segno di pace". Nella mia timidezza quello era un momento complicato da affrontare, era una specia di crescendo, cominciavo a valutare se la mia mano fosse sudata e a studiare le persone per capire a chi avrei porto la mano cercando di evitare eventuali incroci di braccia sopra braccia che suscitano sempre reazioni scaramantiche, oppure di andare a vuoto. stendendo il braccio verso qualcuno che non se ne sarebbe avveduto, dissimulando imbarazzatissimo subito quel gesto aggiustandomi il ciuffo. Il contatto con un estraneo mi generava sempre una certa tensione e devo dire che oggi l'effetto è mitigato dall'esperienza ma non dissolto del tutto. Dopo quel momento mi sentivo sollevato, il resto era in discesa fino al momento liberatorio del "la messa e' finita, andate in pace" quando nella mia testa cominciava a materializzarsi la prospettiva del piatto di pasta fatta in casa da mia madre che mi attendeva.

giovedì 10 dicembre 2009

Alta tensione

Cribbio quanto manca ancora? 4 ore?! ma sto tempo non passa mai cazzo! mi sta scoppiando la testa dalla tensione, non so se ce la faccio a resistere ancora 4 ore. Solito copione, notte agitata, adesso mal di testa, mani fredde, sfintere nevrotico, sono andato gia' 3 volte al cesso .. che palle! Che poi chi me lo fa fare?! Per cosa poi? Io non ci sono portato a ste cose.. non ho le physique du role, inutile insistere. Calma, stai calmo, tanto cosa hai da perdere? Beh veramente molto, il rischio e' basso pero'. Che poi in fondo speri che non vada male ma nemmeno che vada bene che poi sono tutti cazzi.. speri che non succeda nulla, e allora a che scopo? Va beh ma se fai cosi' non succede mai nulla! Poi tanto e' troppo tardi ormai.. Quanto manca? 3 ore e 58 minuti?! merda!

mercoledì 9 dicembre 2009

iolosocheioSonoSoloanchequandoioNonSonoSolo

la solitudine è un modo di essere, non una stagione del cuore. Siamo tutti isole ma ci sono arcipelaghi e isole sperdute nell'oceano dove si arriva solo per errore, senza collegamenti stabili, dove ogni tanto capita qualche naufrago, in genere uno spericolato che fa la traversata in solitario dell'oceano e che per approdare deve pure superare l'atollo. La vita del lupo solitario è dura, sopratutto se non si ha la necessaria spietatezza per la quotidiana sopravvivenza (ecco perchè non esiste l'agnello solitario!!), il dovuto cinismo per trarre nutrimento dal prossimo, che sia condivisione di stati d'animo o di liquidi organici, se si fa fatica a usare e a farsi usare dipingendosi intrepidi avventurieri alla ricerca di quel punto di contatto ignorando volutamente di cercare solo consolazione per il nostro essere ineluttabilmente asintoti.

venerdì 4 dicembre 2009

Le avventure dell'uomo pirla

L'uomo pirla non si sentiva affatto tale ma sapeva con certezza di esserlo; infatti se pensava a com'era 5 anni prima vedeva chiaramente quanto fosse pirla a quel tempo e questo continuava ad essere vero andando a piacimento a ritroso nel tempo, per cui se pensava a sè stesso a 18 anni vedeva quanto fosse superpirla a quell'epoca. Di conseguenza non poteva che pensare, ecco, io tra 5 anni pensando al me' stesso di adesso penserò che ero un pirla, quindi sono pirla anche adesso anche se non me ne rendo conto. Nel fare questo ragionamento si sentiva un po' pirla, il che rafforzava la sua convinzione. Gli era venuto un dubbio pensando che quanto più andava a ritroso tanto piu' il grado di "pirlitudine" era elevato, per cui aveva ipotizzato che con l'avanzare degli anni, con un recupero prodigioso, avrebbe raggiunto un'età alla quale se si fosse visto a distanza di anni non si sarebbe trovato tanto diverso e quindi non troppo pirla, e cio' effettivamente accadde ma durò' poco, scavallata una certa soglia anagrafica il fenomeno riprese fiato e si sentì pirla per aver creduto di poterlo arrestare.

mercoledì 2 dicembre 2009

Sugo

Il tassista ad un certo punto mi rassicura: "5 minuti e siamo in stazione eh? a quest'ora il traffico è abbastanza scorrevole", mi viene in mente che quello è lo stesso tassista che qualche mese fa esattamente nello stesso punto, alla stessa ora e con la stessa intonazione mi aveva detto la stessa cosa. E io penso ecco, la vita è un format, tutto e tutti sempre uguali a sè stessi, senza sorprese. Scendo le scale della metro e sto per essere contraddetto, vengo investito da un muro sonoro, suonato da un quartetto d'archi, un'aria di Haydn che mi spacca il cuore, i miei re magi muscisti sono 4 tipi con delle spettacolari facce da zingari che credo arrivino da qualche paese che finisce in igisthan. La scena è grottesca e bellissima, il mondo e la sua storia sputati fuori da una centrifuga spazio-temporale mischiati alla cazzo di cane, un caos pieno di sugo, un mondo divertente per chi ha ancora voglia di giocare.. ma questo accadeva stamattina, nella mia geologia emotiva, ere fa'..

martedì 1 dicembre 2009

Genesi di una testa di cazzo (II)

Già, riconoscere i propri pregi come un passo verso l'affermazione del sè (ma chi l'ha inventata sta espressione?!) o piuttosto come inizio di una deriva arrogante, visto che implica la rinuncia alla modestia che diventerebbe falsa se tenuta in vita? Già perchè in fondo conosco i miei pregi, o forse non mi basterebbe risaltare per la mia normalità in contrasto alla mediocrità vigente, visto che il panorama umano e quello maschile in particolare sono piuttosto desolanti (ecco la testina di cazzo che spunta..che tenera..). Alla fine di tutto, il problema non sta nel riconoscere i miei pregi e nemmeno forse nemmeno nell'indulgere ai miei difetti, ma sta nella natura e nel tipo degli uni e degli altri, assemblati e bilanciati in modo da non consentirmi un'agevole marcia di avvicinamento alla felicità.