domenica 28 marzo 2010

Quelli lì

Oddio, sarà colpa mia, non ho fatto nulla per impedirlo, li ho visti quelli lì, mentre entravano nel seggio, che a me basta guardare gli occhiali da sole che indossano o le scarpe che portano o le auto da cui scendono e le pettinature sulle loro teste per capire cosa voteranno, altro che Lombroso. Ma no, cosa dico?! io sono un uomo scevro da pregiudizi non posso neanche pensare queste cose!. E poi secondo me se gli tiri la pelle sotto sono dei visitors..avrei potuto usare la mossa delle due dita di Kung Fu Panda per metterli in stand by, non per sempre, solo fino a domani sera, beh forse qualcuno anche più a lungo. No aspetta, tu sei un uomo che non crede nell'uso della forza, sei tollerante, daresti la vita perchè chi la pensa diveramente da te possa esprimere la sua opinione, vero?!. Dio mio me lo sento, vinceranno loro, e sarà anche colpa mia, avrei potuto almeno provare a distrarli improvvisare un finto gazebo per il casting del grande fratello e invece nulla. Oddiomio spirito di Bocassa esci da questo corpo! ripeti con me: "io credo nella democrazia, io credo nella democrazia,.."

giovedì 25 marzo 2010

La coda lunga dell'errore

Uno di solito è già lì che con un sasso incide nel muro dei segnetti per contare quanti giorni ha già scontato per i propri errori, senza peraltro conoscere quanti gliene ne restano, che ad un tratto scopre che gli tocca scontare anche gli errori che le persone a lui vicine hanno commesso nel loro passato e come se questo non bastasse persino gli errori che dei perfetti sconosciuti hanno commesso nel passato delle persone al lui vicine

lunedì 22 marzo 2010

Tristezza è mezza bellezza

Perchè? perchè mi piacciono tanto i film che finiscono male? forse perchè è probabile che un film di spessore finisca male ed è certo che un film stupido finisca bene? perchè pensare che un libro che mi conduca per mano dentro il dolore sia più autentico di uno che scelga un registro leggero? E' forse solo un modo di esorcizzare ciò che si teme? Perchè una musica allegra non mi darà mai la stessa intensità di un pezzo struggente? Come mai chi mi appare triste debba di diritto essere considerato sensibile mentre chi è spesso allegro è probabile venga tacciato di frivolezza? Come se non esistesse anche una tristezza ottusa, come se non esistesse una leggerezza consapevole, forse l'allegria non ha l'esigenza di essere socializzata, forse il disagio necessita di un'elaborazione e di un senso mentre l'allegria va consumata di getto, forse esiste una sorta di scaramantico rispetto per chi soffre che a volte si traduce in una malcelata invidia per chi gioisce. Non ha senso.

lunedì 15 marzo 2010

Take me to the river

La prima volta che la vide dall'altra sponda del fiume non credette ai suoi occhi e al suo cuore: una tale sincronia di emozioni, una perfetta affinità e una compatibilità tali da far dubitare che si trovasse di fronte ad un enorme specchio. A separarli le ribollenti, impetuose e apparentemente inaccessibili acque del fiume. Presero allora a seguirne il corso, contando su un guado o su un ponte che avesse eventualmente resistito alle guerre che ognuno di loro aveva sostenuto. Ogni tanto lungo questo percorso uno di loro spariva alla vista dell'altro, eclissato dalle fronde; subito nell'altro nasceva il timore che l'altro potesse non riapparire nuovamente, che potesse rimanere impigliato in qualcosa o in qualcuno che lo potesse distogliere da quel percorso o semplicemente che la stanchezza potesse averlo colto.

domenica 7 marzo 2010

Faccia da pirla

Il distinto signore disegnato sull'altro mio blog , cui la mia città ha nientemeno che dedicato un contestatissimo museo, ha provato a disciplinare e teorizzare ciò che alberga nel sentire comune, e come chiunque provi a fare questa operazione pur partendo da presupposti giusti finisce per prendere delle cantonate: si parla di fisiognomica. Il problema cominci a portelo magari nelle prime raffinate discussioni da adolescente discettando sulla tipa che ha la faccia da porca, nel qual caso i tuoi degni interlocutori provano a delineare i tratti caratteristici di questo ricercatissimo esemplare femminile e vista la difficoltà ad oggettivare questi criteri la discussione normalmente scivola su che cosa voglia dire porca. Molto deriva dalla suggestione e il resto lo fa il pregiudizio ma credo che ognuno di noi che si trovi ad entrare in un luogo poco conosciuto trovi più rassicurante essere circondato da alcuni tipi di facce e meno da altre, insomma è qualcosa che avvertiamo ma che risulta difficile definire. Tempo fa girava in internet una serie di foto in cui volti di serial killer erano mescolati a volti di softwaristi e non c'era verso di distinguerli (non solo perchè alcuni di questi appartenevano ad entrambe le categorie). In ogni caso facendo ritratti mi sono reso conto ancora di più di quanto ogni faccia racconti della persona che la porta sebbene il contenuto spesso lo determinino l'espressione e l'atteggiamento; se esista un modo di trasferire questa percezione in una serie di tassonomie e di leggi beh non mi sento di escluderlo del tutto.Poi mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa potrebbero raccontare mai i miei tratti..