Reduce da un'audioconferenza in cui tra le varie violenze all'idioma potrei citare un festaiolo "rindondante" e un esterofilo "know-out" sono demoralizzato. Lavoro in un contesto tecnico e mi vedo costretto, per garantire una corretta comprensione da parte dei miei interlocutori, a ridurre progressivamente il mio vocabolario. Ieri parlando dei tratti gentili di uno stagista coreano ho usato il termine efebico e i miei colleghi sono letteralmente rimasti a bocca aperta e con lo sguardo vitreo in attesa di una spiegazione. La cosa non sarebbe grave se non si trattasse di persone laureate, in materie tecniche ma pur sempre istruite; so che vale il viceversa per cui se parlassi a un laureato in filosofia di seni e integrali la sua mente correrebbe ad una spiaggia assolata più che alla matematica, ma c'e' un limite, ed in questo caso la matematica non c'entra. A parziale consolazione c'è la naturale deriva del linguaggio causata dall'età che colmerà questo gap per cui a volte mi trovo a fare degli errori che se non sarei sicuro che non li facessi più potessi cominciare a preoccuparmi.
Il sapere una volta acquisito, lo si dà per scontato, ma non è così. Sarebbe come se un culturista pretendesse da tutti (o per lo meno dagli addetti ai lavori) la stessa statuaria bellezza fisica, assolutamente accessibile a chiunque con un po' di sudore, fatica e dedizione...Non credo che una laurea ti consenta di conoscere tutto il vocabolario, ma soprattutto non bisognerebbe mai far pesare la propria cultura. Troppo spesso le persone "studiate" (come le definisco io...) mi hanno fatto sentire un' ignorante perchè semplicemente, con umiltà, chiedevo che mi venissero spiegati una parola o un concetto che non avevo capito ("ma come, non lo sai? ma in che mondo vivi?"). Anche le persone incolte hanno qualcosa da insegnare e sempre nella vita si può incontrare qualcuno che ne sa più di te. Comunque ti ringrazio, perchè oggi ho imparato il significato della parola "efebico" e spero, adesso che lo so, di riuscire prima o poi ad usarla in un qualche contesto, certa che il mio interlocutore, forse, non ne capirà il significato!
RispondiEliminastressa, qui volevo rappresentare proprio l'opposto, non l'arroganza della saccenza ma il dover sacrificare il proprio linguaggio per non rimanere isolati e rompere la comunicazione. Io non sfoggio vocaboli per esibizione, ma per piacere, oltre che perchè mi viene naturale, ma nulla di particolarmente forbito, ti assicuro, la lingua parlata puo' essere un'altra manifestazione della bellezza cui credo potremmo tendere, anzichè atrofizzare il linguaggio progressivamente non per mancanza di strumenti ma per pigrizia
RispondiEliminaAllora continui a piacermi!
RispondiEliminaGary.....l'importante è che tu continui a parlare. Sarebbe un vero peccato il contrario.
RispondiEliminaun bacio
Diletta
anche io inizierebbi a preoccuparmi, caro!
RispondiEliminadiletta, se non mi prendi per il culo non mi sembri nemmeno tu :D
RispondiEliminaiaia: ma per me o per te?
Il punto é istruzione e apprendimento.
RispondiEliminaDa professoressa quale sono stata ti confesso che é difficile con i mezzi scarsi che ha la scuola preparare bene i ragazzi.
Da studente dico che la mia famiglia mi ha insegnato a studiare e mi ha sempre seguìta, preteso e inculcato il rispetto per gli insegnanti.
linda, se tu sei stata una prof vuol dire che Dio esiste, sopratutto per i tuoi ex allievi :)
RispondiEliminaA me i compartimenti stagni son sempre stati stretti, sono per la promiscuità, di linguaggio!
RispondiEliminaQuesta consuetudine che vuole il "tecnico" separato dal "letterario" non l'ho mai capita.
Io voglio bene alla mia lingua italiana, amo usare e giocare con le parole, non disprezzo i congiuntivi perché non mi hanno mai fatto niente e cerco di averne cura.
Ed apprezzo chi usa la stessa cortesia.
c'è una certa tendenza dei tecnici puri a dileggiare l'ignoranza in materia scientifica dei letterati e viceversa, ognuno cercando di nascondere la prorpia ignoranza sul ramo opposto.. Chi si sa disimpegnare dignitosamente su entrambi i fronti è piuttosto raro
RispondiEliminaGary....questo è il primo sintomo di invecchiamento. E' ufficiale sono vecchia, mi commuovo spesso e tra un pò vedrò anche il primo capello bianco.
RispondiEliminavecchia tu? mavaaccagher..! :)
RispondiEliminaPoi non ti commuovere per me, non sto morendo (ancora) ..