sabato 11 luglio 2009

Deriva


A volte basta un attimo, un momento di distrazione e all'improvviso perdi la direzione, i piccoli mattoncini messi uno sull'altro dal momento della tua partenza da Scilla, si sgretolano e cadono come un'enorme domino. Non sai piu' in che direzione puntare e sopratutto cosa avessi in mente quando eri partito, non sai se rientrare o proseguire ma e' indifferente perche' non sapresti come farlo. E allora sei tentato di cedere alle correnti, di farti sballottare senza un fine preciso, ti affezioni al senso di smarrimento anche se sai che non puo' portarti nulla di buono, sai che ti costerebbe fatica ritrovare la stella polare e predisporti a riprendere il controllo di te stesso sempre che le acque si calmino e te lo consentano.

3 commenti:

  1. Quello che scrivi (così bene) è quello che sento io in questo momento... A volte non conoscere la rotta è bello (e sorprendente!), altre è angosciante.

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  2. ho l'impressione che tu sia nella fase del "naufragar m'e' dolce.." :) ; per quanto mi riguarda credo che il bello di perdersi stia nel ritrovarsi e viceversa

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  3. Mi sento molto (molto) simile a quel pesce io :-)

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