lunedì 31 maggio 2010

Anche peggiore, purchè diverso

Stamattina mentre guidavo lasciandomi alle spalle il mare, Keith Jarreth da qualche parte dentro il mio cruscotto giocava con il suo piano come un bambino col suo giocattolo nuovo (solo che lui azzecca tutte le note) e mi sono osservato: contento, come sempre quando ho della strada che si srotola sotto i miei piedi, generalmente da solo e con della musica di ottima qualità, contento come se ad ogni viaggio corrispondesse una destinazione, qualcuno che mi aspetta e un senso. Anche stamattina tutto questo non era vero naturalmente, ma io sono sempre così, e il pensiero che mi è balenato è proprio questo, che sono stufo di essere sempre uguale a me stesso. Per una volta non si tratta di non essere contento di come sono, di scarsa autostima o di non credere ai miei mezzi; in questo caso si tratta di essere annoiati anche dalle proprie qualità. Dispero di poter essere ancora stupito dalla vita perchè ho smesso di stupirmi di me stesso, in fondo anche il raggiungimento di vette apparentemente insperate non mi sorprenderebbe nè mi appagherebbe, sarei anche disposto a barattare alcuni miei pregi per qualche difetto che mi possa rendere diverso. Proprio quando con l'esperienza ho quasi trovato "il mio modo", questo mi risulta già esausto, frusto, scontato; approcciarmi alle cose sempre nello stesso modo, con gli stessi meccanismi mentali, ma anche con la stessa faccia, con le stesse movenze e con lo stesso corpo, madonna santa ma che palle! Davvero solo cambiare la mia vita potrebbe costringermi a uscire da questi schemi, mi tocca essere diverso solo come riflesso del cambiamento della mia vita e non è detto che ciò sarebbe sufficiente, forse è un bene che non sia così ma di certo altrimenti rischio l'estinzione per sfinimento, per mancanza di stimoli. Sono prevedibile a me stesso, come questo posto e come questo post.

19 commenti:

  1. Fammi capire: sto passando la vita cercando di capire come sono e tu mi dici che quando avrò la certezza di essere ciò che immaginavo di essere accadrà che mi stuferò di essere ciò che sono? Sto perdendo tempo allora...
    A parte gli scherzi, tu non sei mai prevedibile, anzi, infatti mi dai sempre da pensare...

    (la ormai scontata A.):)fine.

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  2. i banali dicono "devi (sì, DEVI) volerti bene" oppure "devi amarti di più".
    I buddisti, quelli veri (non quelli della soka gakkai della cippa) dicono una cosa molto più interessante: innamorati di te stesso.
    hai presente quando sei innamorato di una persona e tutto di lei ti piace, tutto è nuovo, ogni gesto ogni parola è emozionante? ecco, quella roba lì.

    E comunque la masturbazione assume un significato tutto nuovo.
    elena

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  3. stressa: magari a te non capiterà, magari non sei così noiosa come mi trovo io

    elena: senti dovresti chiedere ai tuoi amici buddisti cosa succede dopo che l'innamoramento passa (per sè stessi intendo) .. e non mi vengano a dire che l'amore è eterno (poi quelli innamorati di sè stessi io li odio pensa te .. e non per invidia ti assicuro)

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  4. ma perché tu pensi a quei vanesi odiosi...
    io parlo di un'altra cosa, un interesse, una passione.
    Quando finisce aspetti che torni. Tutto lì.
    Oh, senti, di pomeriggi passati a guardare gli angeli della morte sul soffitto ne ho tanti. Adesso meno. Ma tanti.

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  5. (Ed io leggo te e poi leggo Elena e poi m'innamoro delle sue parole... Mi sa che il segreto è proprio e tutto lì.)

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  6. elena ma che fai mi incaselli?! per una volta che non parlavo di angeli della morte..

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  7. era un segno di amicizia. vengo in pace. solidarietà

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  8. laura: c'è una sottile differenza tra il non piacersi e l'essere stufi di sè stessi, sottile ma sostanziale

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  9. elena, grazie lo so, non ne dubitavo, è che si vede che stavolta mi sono spiegato male, capita quando si scrive di getto

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Essere diversi da se stessi...è come chiedere al nostro braccio di sollevarci prendendoci per i capelli...dubito che ci riesca...puoi recitare qualcos'altro ma che non sei Te e non essendo in sintonia con Te stesso...non dura.
    Innamorarsi di se stessi... non saprei, ma con il tempo s'impara a guardarsi con un pizzico di bonomia,indulgenza e simpatia:-))
    in sintesi con benevolenza...senza eccedere.

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  12. paolo, se avessi capelli, sarei convinto persino di riuscire a sollevarmi col mio braccio pensa un po' te :)

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  13. Stile Montalbano...Beh fai la Tua Porca Figura!
    Su con la Vita! e poi tutte queste simpatiche amiche che cercano di consolarti...perchè non me le presenti e descrivi?
    So carucce! lo sento:-))

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  14. gary, hai ragione: madonna santa ma che palle! però anche cambiar vita ti salverebbe solo per un breve lasso di tempo : )
    maddalena

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  15. paolo: sono tutte bellissime, ma non si batte chiodo, però magari tu che c'hai persino li capelli ..

    Maddalena: però di lasso in lasso uno arriva alla meta no?

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  16. Mica sò Sansone!
    ...a loro comunque interessa quello che è sotto il cuoio capelluto (capisce a me)

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  17. negli ultimi commenti scadiamo proprio
    nel triviale eh..
    comunque la penso come te: un cambiamento,
    anche in peggio, è sempre un bene, è pur
    sempre un cambiamento. quando ci sentiamo
    uguali a noi stessi non ci sopportiamo, la
    strada già tracciata non ci piace.
    essere ipercritici verso la propria persona
    può essere positivo, nel senso che può
    aiutare a migliorarsi, oppure può distruggerla
    definitivamente. nella seconda opzione, bè
    pubblicherò un post con un tuo ritratto e ti
    ricorderò con qualche parola di circostanza..

    [anche se risulterebbe piuttosto prevedibile]

    :)

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  18. davide: hai ragione, come sempre, ma un po' di machismo trash ogni tanto in questo blog ci sta bene. Davvero mi faresti il ritratto? non darmi altri buoni motivi per distruggermi :)

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