Non mi era ancora capitato, non così: appena finita la sega sentire irrompere il pianto, che, complice il calo delle barriere emotive, si è infilato di soppiatto; venire di piacere e poi di dispiacere nel giro di pochissimi istanti, mi ha colto di sorpresa. Raccolgo questo impasto paradossale di luce e di buio con un kleenex e lo appoggio qua solo un attimo.
bellissimo questo post...
RispondiElimina...wow...come si può essere tanto lirici parlando di una sega...complimenti davvero....
RispondiEliminal'insoddisfazione del piacere riempie gli occhi nel momento in cui ti "svuoti" della tua essenza.
RispondiEliminaNon farà male perdere troppi liquidi nello stesso momento? ;)
AI: grazie
RispondiEliminaMafalda: grazie anche a te, cosa c'è di più lirico di una comunione con sè stessi?
Lilith: fa male, malissimo
Anche i duri piangono...:)
RispondiEliminastressa: ah ah che scema che sei :D
RispondiEliminaPosso lasciar commentare Lucio?
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=JDNGvuXBAaY
dau: pensa che io mi perdo anche nel centro di bologna
RispondiEliminaLa soglia tra piacere e dolore è molto sottile. E' un attimo varcarla e trovarsi dall'altra parte...
RispondiEliminaelle: già, il problema è che una volta di la' non trovo più la strada per tornare dall'altra parte
RispondiElimina"....non trovo più la strada per tornare dall'altra parte...." considerato il tema del post poteva andar bene anche "....non trovo più la strada per VENIRE dall'altra parte....":)
RispondiEliminachica: siema :)
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