Stamattina mentre guidavo lasciandomi alle spalle il mare, Keith Jarreth da qualche parte dentro il mio cruscotto giocava con il suo piano come un bambino col suo giocattolo nuovo (solo che lui azzecca tutte le note) e mi sono osservato: contento, come sempre quando ho della strada che si srotola sotto i miei piedi, generalmente da solo e con della musica di ottima qualità, contento come se ad ogni viaggio corrispondesse una destinazione, qualcuno che mi aspetta e un senso. Anche stamattina tutto questo non era vero naturalmente, ma io sono sempre così, e il pensiero che mi è balenato è proprio questo, che sono stufo di essere sempre uguale a me stesso. Per una volta non si tratta di non essere contento di come sono, di scarsa autostima o di non credere ai miei mezzi; in questo caso si tratta di essere annoiati anche dalle proprie qualità. Dispero di poter essere ancora stupito dalla vita perchè ho smesso di stupirmi di me stesso, in fondo anche il raggiungimento di vette apparentemente insperate non mi sorprenderebbe nè mi appagherebbe, sarei anche disposto a barattare alcuni miei pregi per qualche difetto che mi possa rendere diverso. Proprio quando con l'esperienza ho quasi trovato "il mio modo", questo mi risulta già esausto, frusto, scontato; approcciarmi alle cose sempre nello stesso modo, con gli stessi meccanismi mentali, ma anche con la stessa faccia, con le stesse movenze e con lo stesso corpo, madonna santa ma che palle! Davvero solo cambiare la mia vita potrebbe costringermi a uscire da questi schemi, mi tocca essere diverso solo come riflesso del cambiamento della mia vita e non è detto che ciò sarebbe sufficiente, forse è un bene che non sia così ma di certo altrimenti rischio l'estinzione per sfinimento, per mancanza di stimoli. Sono prevedibile a me stesso, come questo posto e come questo post.
lunedì 31 maggio 2010
sabato 29 maggio 2010
Terapiadi: terapia di gruppo (I)
(..continua)
dopo qualche seduta in cui avevo potuto dare sfogo al mio lato hooligan ed avendo già parlato o avuto collutazioni con tutte le suppellettili presenti nello studio della terapista, questa si decise a farmi la proposta che sapevo che prima o dopo sarebbe arrivata:"senti Gary, volevo proporti una cosa" "Dimmi Carla" " Ti volevo proporre un lavoro di gruppo, ci vediamo la domenica per tutto il giorno e lavoriamo su alcuni temi specifici" . L'amica che mi aveva suggerito questo tipo di terapia mi aveva anche prospettato incontri interessanti in quelle occasioni: "vedrai Gary, in questo genere di terapie di gruppo è pieno di belle ragazze bipolari". Con questa interessante aspettativa accettai senza riserve la proposta di Carla, sottovalutando completamente le conseguenza di questa mia adesione.. (..continua)
sabato 22 maggio 2010
Default
"Insomma ero stipato nella metro affollatissima schiacciato contro la porta e ho avuto un'illuminazione" "Sarebbe?" "Ho pensato: se la porta improvvisamente si aprisse, ci sarebbe qualcuno di questi perfetti sconosciuti che d'istinto mi tenderebbe la mano per impedire che io cada e muoia?" "Ma perchè nella metro non leggi City come tutti gli altri?" "Beh, credo proprio di sì, sono sicuro che almeno uno di quelli, magari quello più pronto di riflessi, avrebbe tentato di salvarmi!" "E' possibile, ma se fosse stato uno che ti conosceva non credo" "Capisci cosa vuol dire questo?! Che noi appena usciti dalla fabbrica, di default, siamo solidali ! Se non fossimo snaturati dalle paure, dai pregiudizi e dalle cattive esperienze il nostro isitinto sarebbe quello di aiutare il prossimo!" "Senti, a che ora è la partita domani?" "Non è bello questo?! Non ci leggi una lieta novella? Un segnale di speranza?!" "Uhm, direi di no, purtroppo quella porta non si è aperta"
giovedì 20 maggio 2010
Eloquio
Mentre le spiegavo in cosa sbagliava e come avrebbe dovuto cambiare atteggiamento mi osservavo dall'esterno e non capivo come mai lei non mi interrompesse con un convinto e scrosciante applauso vista la mia straordinaria eloquenza e lucidità e le mie brillanti argomentazioni. Come sempre le mie migliori arringhe sono quelle in cui in realtà parlo a me stesso per interposta persona, il mio interlocutore è solo una controfigura che utilizzo per convincermi di qualcosa. Se questi si dimostra irrispettosamente riottoso e non raccoglie i miei suggerimenti la cosa mi indispettisce non poco. Ma non si rende conto che se non si fa convincere dalle mie argomentazioni è molto improbabile che sia io a convincermene?! C'è gente davvero irragionevole..
lunedì 17 maggio 2010
Dialoghi (2)
"Cazzo ho dimenticato a casa la macchina foto!.." "ma sì che sarà mai..!?" "porca miseria l'avevo messa apposta sul tavolo per ricordarmela" "senti stiamo andando a vedere un concerto di una merdosa cover band, mica Woodstock!" "va beh ma era per avere un ricordo" "come un ricordo?" "ma sì un ricordo, della serata" "scusa ma ti sembra che queste siano serate da ricordare?" "No" "Ti sembra che questo sia un periodo memorabile per te o per me?" "No, in effetti no" " Io non vedo l'ora di cancellare dalla mia memoria sto periodo del cazzo il più presto possibile e tu mi stai a parlare del ricordino.." "ok, ok hai ragione.." "alle volte non ti capisco.." .... .... ".. avevo anche caricato apposta le batterie.."
mercoledì 12 maggio 2010
Sono infelice per te
C'è che a stare male oltretutto si perde la capacità di condividere la gioia altrui; inlooppati sui propri deliri si perde di vista il prossimo, quella frase del cazzo che è "sono felice per te" ti riesce un po' male, non credendoci tu non ci crederebbe neanche l'altro se non fosse a sua volta obnubilato dalle proprie gioie. Ti sembra di essere piantato al centro di un'autostrada con gli altri che ti sfrecciano affianco lanciati lungo le direttrici delle loro vite che a quella velocità relativa sembrano sempre magnifiche, e ti sorridono in modo sincero dal finestrino , con i portapacchi pieni di damigiane di vino e di provoloni e salsicce che sventolano e l'abitacolo pieno di bella gente, e tu fermo lì, inchiodato, gli altri percorrono lo spazio e tu solo il tempo. Non sai se alzare il pollice per fare autostop, se alzare il medio e mandare tutti affanculo, se metterti a correre, se aspettare un TIR che ti investa, se metterti a urlare di aspettarti e di non lasciarti solo e a volte ti scopri anche a sperare che a qualcuno si buchi una gomma che lo costringa a fermarsi ed aspettarti e per questo ti senti se possibile ancora ancora peggio.
sabato 1 maggio 2010
Dialogo
"Senti, nel caso decidessi di suicidarmi durante il fine settimana, potresti passare da me che ti lascio un foglio con le mie disposizioni?" "Non posso, devo fare il 730" "Ma che stronzo!" "Poi non ho testa in questo periodo, con tutti i cazzi che ho ci manca solo che mi debba accollare pure quell'impiastro di tua moglie e tuo figlio!" "Bell'amico che sei.." "Poi non riuscirei a venire al funerale, sono in trasferta sia lunedì che martedì" "Saresti davvero capace di non venire al mio funerale.." "Ma che ti frega scusa tu sarai morto! non puoi rimandare a dopo l'estate?" "Se ci arrivo.." " Senti se nel frattempo dovessi farlo io tu sai che devi organizzare il mio funerale ombra vero?" "Sarebbe quello bis cui invitare tutte le persone che non fanno parte della tua vita ufficiale tipo le tua amichette di internet?" "Esatto" "Scordatelo!" "Va beh, ci vediamo lunedì allora"
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