
Sfumo, sorprendentemente, ineluttabilmente sfumo. I miei occhi strabuzzati di pesce fuor d'acqua perdono vividezza, i colpi violenti e affannati della mia coda sul legno della barca sono sempre più blandi e meno convinti. I demoni che mi divorano sono sempre meno insidiosi e feroci, il miraggio allettante della possibilità si perde tra il fioccare di questa neve che cancella, che attutisce, che smorza, che spegne, lasciando spazio ad una rassegnazione stanca e che non porta con se nemmeno il riposo come premio di consolazione per questa dissanguante sconfitta.