venerdì 31 dicembre 2010

Senso

Ha finalmente smesso di piovere, esco a fare un giro nel parco: sento tutto. Giro a sensi scoperti senza una meta, non c'è nessuno; sento tutto: sento l'odore del muschio nelle pieghe della corteccia di quell'albero, il marcio di quelle foglie fradice da settimane riverse sul prato, la consistenza della poltiglia sotto i miei piedi nei vialetti, sento lo scricchiolìo del legno che al sentore del sole che si annuncia si espande. Sento tutto, sento la solitudine di quel vecchio che incrocio e che mi cerca con lo sguardo, il freddo che mi prende a schiaffi sulla faccia, l'odore finalmente buono dell'aria, lavata da due giorni di pioggia, vedo i palazzoni in lontananza, potrei arrivare a guardare dentro ognuno degli appartamenti, mi sembra di sentire i differenti odori di ognuna di quelle case. Sento tutto, percepisco ogni sfumatura del cielo che si sta aprendo, ogni forma possibile che le nuvole stanno mettendo in scena, sento i miei piedi ben piantati per terra che avanzano sicuri, il mio corpo risponde perfettamente, sono forte, potrei continuare a camminare fino a che la terra finisce. Sento tutto, non provo quasi niente ma sento distintamente tutto fuori e dentro di me.

Se devastato da qualche malattia terribile o anche solo dalla vecchiaia o da un incidente, che almeno non si dica poi che uno certe piccole cose le apprezza solo quando gli vengono tolte

sabato 18 dicembre 2010

Il ritratto di Dorian Gary

Mio fratello ha pochi anni più di me, lui è quasi uguale a me, almeno per i tratti somatici più caratteristici; nonostante questo io sono decisamente più bello e di gran lunga più intelligente. D'accordo, lui ce l'ha più grosso (bastardo) ed è apparentemente più felice di me, ma queste sono diciamo le sue vittorie di Pirro ed entrambi comunque conduciamo delle vite piuttosto insignificanti e credo che lui trombi, anche se potrebbe sembrare incredibile, ancora meno di me. Comunque non è questo il punto, il fatto è che avendo pochi anni più di me, quando lo vedo è come se vedessi me tra 4 anni riflesso in uno specchio. E lo spettacolo è sempre più triste. E' come avere non un quadro che invecchia al posto mio ma una persona che anticipa la mia vecchiaia e precorre i miei tempi. Quando vidi i suoi capelli diradarsi capii cosa mi aspettava, e quando cominciò il suo imbolsimento di mezza età ebbi un attimo di mancamento. Credo lui sospetti qualcosa, quando ci vediamo dopo un po' di tempo e io lo osservo con un'espressione disgustata lui mi dice "che c'è?". E io gli dico: "come che c'è?! ma ti sei visto?! fai schifo! possibile che tu non possa evitare di lasciarti andare in questo modo?!" e lui mi chiede perchè io prenda tanto a cuore il suo aspetto. "E lo so io il perchè porca puttana" penso io. Mi dice che fa sport e che conduce una vita sana ma e questo naturalmente anzichè calmarmi mi getta nella disperazione. Lui tranquillo mi dice che bisogna accettare serenamente il tempo che passa e io gli dico mavaffanculo. Ecco tra poco è Natale, mi sa che tocca vederlo, potrei tentare una scusa, rimandare a data da destinarsi, darmi malato o magari eliminarlo fisicamente.

domenica 12 dicembre 2010

Quasi un post

Da qualche tempo le mie giornate sono parentesi racchiuse tra due vaffanculo. Il primo al mattino, quando al risveglio, prima di ergermi in piedi, rimango un attimo seduto sul letto, giusto il tempo che la coscienza si ridesti e mi fiorisce un: "vaffanculo" che inaugura la mia giornata. Alla sera, dopo l'ultimo atto da sveglio prima di coricarmi, consuntivizzo la giornata con un altro: "vaffanculo". A volte in realtà si tratta della variante con brio: "mma vvvaffanculo va". Ecco, anche i "mah!" punteggiano il trascorrere delle mie ore, una sorta di perplessità di fondo sopra la quale vengono sovraimposte le mie attività e le mie relazioni. Il fatto è che tutto questo emerge spontaneamente, un po' a sorpresa; durante la giornata non ho l'impressione di fare troppe cose controvoglia nè di fare cose troppo controvoglia, ma evidentemente il bilancio che il subconscio contabilizza è in rosso. Sarà per via anche dei "quasi" che accompagnano le mie giornate, fatte di cose che sono quasi come vorrei, un "quasi" di natura evidentemente quantitativa più che qualitativa, come se, proprio nelle due dita che mancano al bicchiere più che mezzo pieno, giacessero, inascolate, le mie reali necessità e le mie sopite velleità.
Almeno credo..
anche sto post..
mah!...
ma sai che c'è?: ma vvvaffanculo va!