domenica 29 novembre 2009

Genesi di una testa di cazzo (I)

L'altro giorno mentre riferivo di un corso che avevo tenuto, ho detto di aver spiegato molto bene una tal cosa; mentre continuavo a parlare è subentrata la vergogna per quel complimento che mi ero involontariamente fatto. Si trattava per me di una assoluta novità, qualcuno mi ha detto che farmi i complimenti è impossibile vista la mia modestia irriducibile, figuramoci il farmeli da me. In questo episodio la parte che si fida di me stesso, è riuscita proditoriamente a penetrare l'insormontabile barriera eretta nel tempo dal mio acerrimo SuperIo, una piccola vittoria del Davide Es contro Golia, all'apparenza un segnale positivo. (..continua)

martedì 24 novembre 2009

Schermo

Ci sono quelli che quando arrivano i titoli di coda restano sprofondati nella poltrona per rimanere il piu' lungo possibile immersi nello stato d'animo che il film gli ha regalato e alla fine dei titoli, quando tutte le luci sono accese si attardano e riluttanti si rivestono scambiando opinioni e socializzando le emozioni. Ci sono poi quelli che gia' sullo sfumare della musica della scena finale si rivestono e frettolosamente escono dalla sala, con urgenza sebbene non abbiano nulla da fare, e quando infastiditi si scontrano con il chiarore al di fuori della sala, si alzano il bavero quasi a voler proteggere l'emozione come fosse una flebile fiammella, preservandola dai pareri intercettati dagli altri spettatori che escono, una fiammella da guardare e rivivere in intimita' magari prima di addormentarsi.

domenica 22 novembre 2009

Occupato

quasi quasi ti telefono.. ho una gran voglia di sentirti e di sapere come stai..Già, .. e se poi sento che ci sei ancora dentro? poi mi sentirei come una merda.. peraltro è praticamente impossibile che tu ne sia ancora dentro, più probabilmente ti sentirei felice perchè hai qualcuno.. nel qual caso mi sentirei di merda, o magari ti sentirei tranquilla e amichevole, nel qual caso so che mi vedresti oramai solo come un amico, il che da un lato mi farebbe piacere ma dall'altro.. poi se ci rivediamo da amici chissà, torneremmo magari nello stesso frullatore a tirarci merda.. Senti, mi sa che non ti chiamo..

martedì 17 novembre 2009

Baluardi

Reduce da un'audioconferenza in cui tra le varie violenze all'idioma potrei citare un festaiolo "rindondante" e un esterofilo "know-out" sono demoralizzato. Lavoro in un contesto tecnico e mi vedo costretto, per garantire una corretta comprensione da parte dei miei interlocutori, a ridurre progressivamente il mio vocabolario. Ieri parlando dei tratti gentili di uno stagista coreano ho usato il termine efebico e i miei colleghi sono letteralmente rimasti a bocca aperta e con lo sguardo vitreo in attesa di una spiegazione. La cosa non sarebbe grave se non si trattasse di persone laureate, in materie tecniche ma pur sempre istruite; so che vale il viceversa per cui se parlassi a un laureato in filosofia di seni e integrali la sua mente correrebbe ad una spiaggia assolata più che alla matematica, ma c'e' un limite, ed in questo caso la matematica non c'entra. A parziale consolazione c'è la naturale deriva del linguaggio causata dall'età che colmerà questo gap per cui a volte mi trovo a fare degli errori che se non sarei sicuro che non li facessi più potessi cominciare a preoccuparmi.

sabato 14 novembre 2009

Movimento

il treno corre nella notte, un lembo di tendina che tenta la fuga e sventola felice, l'aria umida che sa di letame che gonfia lo scompartimento e da' sollievo alla pelle scoperta a contatto col sedile di finta pelle, ogni tanto l'odore di piscio dal cesso o quello zuccheroso dei binari in stazioni i cui nomi vedi sfrecciare senza riuscire a leggere, c'e' sempre qualcuno irrequieto in corridoio a fumare. Tu sei intontito dal sonno e i tuoi pensieri sono al centro esatto di quello che separa ciò che stai lasciando e ciò che ti aspetta e comunque sotto scorre un senso di remota felicità

venerdì 13 novembre 2009

Ti aspetto fuori

capita che trovi finalmente un progetto in cui identificarti, per cui lavorare senza risparmiarti, senza ansia, dandoti fiducia, come fanno tutti quanti e la cosa comincia a piacerti, ti sembra di dare un senso alle giornate, magari non il senso che vorresti ma uno qualsiasi. Il piacevole effetto collaterale è la marginalizzazione di quella roba là, la matassa inestricabile delle tue mancanze, delle tue possibilità mai giocate, dei conti che non tornano che sai essere lì ma che ti sembra disinnescata. Ma questa materia fermenta, compressa sviluppa gas, se non le fai prendere aria tutti i giorni, se non la porti fuori a pisciare si inferocisce, monta, si carica a molla; per tutto quel tempo che ti sembra tacere prende la rincorsa e appena ti distrai e alzi la testa ti pianta a terra come un chiodo, sbalordito non capisci, come un pugile suonato non realizzi da dove sia arrivato il colpo che sembra dirti "ma n'do cazzo pensi di andare?". Lo sapevi dall'inizio, è una nemica fedele e gelosa che hai gurdato in faccia tante volte e sebbene non abbiate nulla da dirvi, vi fate compagnia, è tutto ciò che hai.

sabato 7 novembre 2009

Pippo perdonami

Pippo scusami, all'epoca dei nostri vent'anni per diverse estati mi hai trascinato nelle località balneari più popolate con in testa un solo motto: trombare.. Io per carattere non sono maschio balneare da punta, io avrei preferto un InterRail, un po' di nomadismo culturale con auspicabili incontri interculturali ravvicinati lasciati al caso piuttosto di approcci seriali a tappeto. Ma la macchina ce l'avevi tu e acconsentivo svogliato.. come conseguenza diventavo per te una zavorra, riluttante a saltare di disco in disco, quando mi dicevi "guarda quelle due..! dai, andiamo?" io un po' per insicurezza, un po' per timidezza e un po' perchè non ne avevo voglia ti dicevo: "chi quelle? figurati se cagano proprio noi..!". E invece magari ci sarebbero state.. Anche se in tutti gli approcci tentati in quelle estati abbiamo raccolto solamente briciole, credo che come coppia di maschi giovani, col testosterone anche nelle scarpe, istruiti e di aspetto gradevole che siano riusciti ad andare in bianco dalla costa azzurra, alla costa brava alla riviera romagnola potremmo trovare posto in qualche trattato di sociologia. Quindi in fondo non era solo a causa mia, anzi.. Se penso al tempo che mi hai fatto perdere a fare vasche e a frequentare discoteche patinate con musica vomitevole quasi quasi mi incazzo.. anzi sai che ti dico: Pippo maffanculo va!